Tutti gli articoli di Spettacolo
PHOTO
"Siete voi la speranza". Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra, ha rilanciato il suo monito agli studenti del Liceo classico "Michele Morelli" di Vibo Valentia, questa mattina, nel corso della presentazione del suo ultimo libro "L'enigma della zizzania", promossa grazie alla collaborazione tra l'istituto guidato dal dirigente Raffaele Suppa e l'Osservatorio Falcone Borsellino Scopelliti presieduto da Carlo Mellea.
All'incontro, introdotto dallo stesso dirigente Suppa e dalla professoressa Anna Rosa Melecrinis - che ha dettagliatamente relazionato sull'opera di monsignor Bertolone ispirata alla figura di don Pino Puglisi - hanno preso parte il procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini, il presidente della Commissione regionale anti-'ndrangheta Arturo Bova, l'avvocato Fabrizia Caridi e il direttore responsabile di LaC Pietro Comito.
Il dirigente Suppa ha evidenziato la necessità che lo Stato invii sui territori permeati delle cosche funzionari all'altezza, mentre il presidente Mellea ha ribadito quanto sia fondamentale che la politica, in tema di lotta alle mafie, superi la consueta retorica e passi ai fatti. Il giovane avvocato Fabrizia Caridi e Pietro Comito hanno sottolineato l'importanza degli esempi positivi e del messaggio legalitario di cui si è fatta portatrice la Chiesa. Di "pulizia" nelle istituzioni ha parlato invece Arturo Bova: "Bisogna dire basta, bisogna decidere da che parte stare... Bisogna portare buoni esempi".
"Ci sono cose, frasi toccanti", così Marisa Manzini, che ha commentato il video proiettato ai ragazzi nella premessa dell'incontro. Riallacciandosi alle parole del giudice Cesare Terranova ha ribadito: "La mafia è un fenomeno sociale, quindi sta alla società e non solo alla magistratura, estirpare questo male". Incalzato dagli studenti, monsignor Bertolone ha ribadito anche il suo monito alla politica: "Abbiamo bisogno di uomini che non siano attaccati alla sedia, che passino dalla stagione dei diritti a quella dei doveri, dai privilegi al servizio". E poi, richiamando l'intera società civile alle proprie responsabilità, ha detto: "Siamo noi a dover dare il meglio di noi stessi. Noi non dobbiamo aver paura, neppure di un colpo di pistola". E rivolto ai giovani: "Se in tutti voi il seme del grano porta frutti, noi avremo una speranza diversa".