In scena il 6 agosto il Gypsy Jazz Trio, formazione di caratura internazionale guidata da Salvatore Russo
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Django Reinhardt negli anni ’30, unì tradizione gipsy, jazz americano e musette francese dando origine alla tradizione definita swing manouche. A distanza di più di sessant’anni dalla sua morte, il jazz manouche continua ad appassionare il pubblico per la tanta ricchezza musicale, capace di superare confini ed etnie.
Sulle note di celebri successi
Per riproporre in chiave strumentale le più belle melodie di un secolo di grande musica a Montalto Uffugo, nell’ambito del Festival Internazionale Leoncavallo, arriva il Gipsy Jazz Trio, la formazione composta dal grande chitarrista di fama internazionale Salvatore Russo, da Tony Miolla alla chitarra ritmica e da Camillo Pace al contrabbasso. L'appuntamento è in programma il 6 agosto.
Il legame tra passato e presente
Ci sarà dunque tempo per il jazz più tradizionale con alcune rivisitazioni di celebri successi, ma anche per omaggiare il grande Django Reinhard, quasi a voler rappresentare «la congiunzione tra un passato ricco di storia, musica e colori e un presente ancora legato a tradizioni intramontabili». spiega il direttore del Festival Internazionale Leoncavallo, Filippo Arlia. «Salvatore Russo – aggiunge - è un vero talento della chitarra, compositore e arrangiatore, considerato dalla critica tra i più importanti chitarristi manouche eredi dello spirito di Django, capace di recuperarne la tradizione più vera e profonda, innovandola con invenzioni creative senza pari. Oltre ad essere un grande musicista, Salvatore Russo trascorre molto del suo tempo insegnando in ambite master class anche nel nostro istituto a Nocera Terinese».