”La mia frase non era la Calabria non è in Italia ma l’Italia non è in Calabria, avete una classe politica incapace con un ex presidente indagato per mafia, un comune di Reggio sciolto per mafia, per cui siete una Regione diversa dalla Lombardia o dalle altre”. Così Vittorio Sgarbi, intervenuto in diretta durante la puntata di Perfidia, venerdì sera alle 21.00 su LaC (canale 19), prova a rettificare la dichiarazione infelice di qualche giorno fa: “La Calabria non è in Italia”. Sgarbi aveva parlato così della nostra regione nel corso di una conferenza stampa su i preparativi per l’Expo 2015 di Milano: “Gli unici che hanno rotto i c.... sono quelli di Reggio Calabria che non è nemmeno in Italia, la Calabria non è in Italia visibilmente".


Durante il suo intervento a Perfidia, Vittorio Sgarbi va giù duro e continua attaccando i magistrati: “Io sono venuto in Calabria e mi hanno inquisito per mafia, se mi fossi candidato a Reggio Emilia non mi sarebbe capitato, sono stati quei magistrati che hanno indagato me per mafia a dimostrare che la Calabria non è in Italia”. Per il famoso critico d’arte la Calabria è uno stato a sé in quanto quello che accade da noi non succede altrove e conclude spiegando la vicenda del prestito dei Bronzi di Riace: “I Bronzi di Riace sono un opera come tutte le altre, non capisco perché da Firenze me le prestano, da Venezia me le prestano dalla Calabria no. Le altre opere si possono muovere ma, per i Bronzi c’è una legge speciale e quattro commissari incapaci mi dicono che sono fragili e non me li prestano”.

 

In chiusura di trasmissione la Grippo, dopo essersi dissociata dalle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, lo ha invitato in studio per chiarire meglio la sua posizione.

 

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