Numeri alla mano, la finale del Festival si tinge di giallo. Tra anomalie inspiegabili e voti fantasma, la vittoria di Olly solleva più di un sospetto
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Doveva essere il trionfo di Brunori, il riconoscimento a una carriera costruita su musica e parole che arrivano dritte al cuore. Invece, il Festival di Sanremo 2025 rischia di passare alla storia come l’edizione più contestata degli ultimi anni. Il pubblico, rimasto incollato alla diretta fino a notte fonda, ha assistito a un ribaltamento clamoroso e del tutto inatteso. La classifica, dopo le 29 esibizioni, vedeva Brunori in testa e Olly decisamente dietro, seguito da vicino da Lucio Corsi. Sembrava una gara ormai chiusa, con il cantautore calabrese destinato a ricevere il Leone d’Oro. Poi, in pochi minuti, è accaduto l’impensabile. Il televoto ha improvvisamente ribaltato tutto e Olly si è portato a casa la vittoria, facendo precipitare Brunori al terzo posto. Un esito che ha lasciato attoniti gli spettatori e che ha acceso un’ondata di polemiche senza precedenti.
L’analisi dei dati della serata rivela una serie di incongruenze che rendono il risultato ancora più difficile da digerire. Nei giorni precedenti alla finale, Brunori era stato il re del televoto, raccogliendo il 35% delle preferenze contro il 26% di Olly. Un vantaggio netto, costruito grazie all’affetto del pubblico e a un brano che aveva conquistato non solo i fan storici, ma anche chi fino a quel momento non lo aveva mai seguito con particolare attenzione. Eppure, quando il cerchio si è ristretto ai cinque finalisti, tutto è cambiato.
Il sorpasso
Dal momento dell’annuncio della cinquina alla proclamazione del vincitore passano 24 minuti. E Brunori perde due posizioni. Possibile? È come se in una gara di Formula 1, la macchina in testa si fosse fermata prima della linea del traguardo finendo superata e battuta dalla seconda. A sentire la Rai, la giuria popolare avrebbe rimescolato le carte in quella manciata di minuti, il televoto ha preso una piega inattesa e il risultato è stato capovolto. La domanda sorge spontanea: com’è possibile che il favore del pubblico sia cambiato in modo così drastico? La Calabria ha abbandonato il suo eroe? Impossibile.
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Le proteste sui social
A rendere ancora più torbida la vicenda sono le segnalazioni arrivate subito dopo la finale. Sui social si è scatenata una tempesta di proteste da parte di spettatori che hanno denunciato difficoltà nel televotare. Molti utenti hanno raccontato di aver inviato il loro voto nei tempi previsti, senza però ricevere alcuna conferma. Altri si sono visti respingere la preferenza con il messaggio "Votazione chiusa", nonostante l’invio fosse stato effettuato entro il tempo limite. Le testimonianze si sono moltiplicate nel giro di poche ore, dipingendo un quadro inquietante che mette in discussione la regolarità della competizione.
Il televoto in tilt
Tra le proteste più eclatanti c’è quella dei fan calabresi di Brunori, che hanno vissuto la finale come un vero e proprio scippo. Emblematico il caso del Mood, un locale di Rende, in provincia di Cosenza, dove oltre 300 persone si erano radunate per seguire la serata conclusiva del Festival e sostenere il loro beniamino. Tutto sembrava andare per il meglio, con l’atmosfera di festa e l’entusiasmo di chi pregustava una vittoria meritata. Poi, il blackout. Molti presenti hanno provato a televotare per Brunori, ma senza successo. Il direttore artistico del locale, Marco Verteramo, ha raccontato di aver vissuto la situazione in prima persona, confermando che diverse persone nel locale hanno riscontrato lo stesso problema. “Io stesso ho provato a votare più volte, ma ho avuto grandi difficoltà”, ha dichiarato. La frustrazione si è trasformata in incredulità quando è stato annunciato il risultato finale. Una serata che doveva essere di celebrazione si è conclusa con l’amaro in bocca, lasciando l’impressione che qualcosa, nel meccanismo di voto, non abbia funzionato come avrebbe dovuto.
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La posizione della Rai
Di fronte all’ondata di proteste, la Rai ha provato a difendere la trasparenza della votazione, attribuendo i problemi a una momentanea congestione del sistema. La spiegazione ufficiale è stata che, a causa dell’alto numero di voti ricevuti nello stesso momento, alcuni utenti potrebbero aver riscontrato ritardi nella conferma, senza che questo abbia però compromesso l’esito della gara. Una dichiarazione che, lungi dal placare gli animi, ha alimentato ancora di più il sospetto che il problema sia stato ben più grave di quanto ammesso. Se tutti i voti sono stati regolarmente conteggiati, perché così tante persone denunciano di non essere riuscite a votare? E perché il disguido si è verificato proprio nella fase decisiva della finale, quando il destino del vincitore era nelle mani del pubblico? E perché il disservizio si è concentrato soprattutto in Calabria da dove presumibilmente sarebbero partite le salve di voti destinate a far pendere la bilancia dalla parte di Brunori Sas?
I dubbi
Il caso continua a far discutere e le richieste di chiarimenti si moltiplicano. Il sospetto che il televoto possa non essere stato del tutto limpido è ormai diffuso e la sensazione generale è che questa edizione del Festival lascerà dietro di sé più ombre che luci. Gli organizzatori hanno il dovere di fornire risposte chiare e trasparenti, perché quello che è accaduto sabato sera rischia di minare la credibilità stessa della gara.
Il televoto, da sempre venduto come l’espressione della volontà popolare, è ancora affidabile? O siamo di fronte a un meccanismo facilmente manipolabile? La domanda resta senza risposta, ma una cosa è certa: senza una spiegazione convincente, Sanremo 2025 resterà una delle edizioni più discusse di sempre.