Una serata d’autore quella che si è svolta ieri a San Giovanni in Fiore per il concerto di Enrico Ruggeri e i The Supersonics, che hanno incantano il folto pubblico accorso al teatro antistante l’Abbazia Florense. Un concerto gratuito che è stato inserito nel ricco programma della settimana del Turismo delle Radici, fortemente voluto dal sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia Rosaria Succurro in onore del Santo Patrono Giovanni Battista

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Cantautore e conduttore radiofonico-televisivo, Enrico Ruggeri un big della musica italiana che ama spaziare dal rock (il suo esordio con i Decibel, prima punk band italiana) alla più sofisticata musica d'autore. Nei suoi quarant’anni di attività vanta la pubblicazione di 32 album, con quattro milioni di dischi venduti e più di 2000 concerti fatti. Ha partecipato a 11 Festival di Sanremo, vincendo per due edizioni, nel 1987 con Si può dare di più con Umberto Tozzi e Gianni Morandi e nel 1993 con Mistero, conquistato quattro premi della critica.

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Le sue canzoni sono state cantate dai più grandi interpreti italiani. Ha all'attivo otto libri (tre romanzi) e numerose conduzioni di programmi televisivi. «Non ho 1000 chilometri per venire fare un concerto con la gente a 20 metri. Adesso non si scherza più», è con queste parole che Enrico Ruggeri dà inizio al suo concerto chiedendo al pubblico di avvicinarsi sotto il palco. Tra il pubblico tanti i fan che sono arrivati in Sila anche da fuori regione.

I brani proposti

Un’ora e mezza di spettacolo puro che ha visto il cantautore milanese, accompagnato dalla band Supersonics formata da Sergio Aschieris, Giovanni Gimbel, Mao Granata, Francesco Luppi e Fortu Saccà, ripercorre i suoi più grandi successi come “Mistero”, “Il mare d’inverno”, “Contessa”, “Non piango più”, “Quello che le donne non dicono” e “I dubbi dell'amore”. Gli ultimi due brani scritti a due mani dallo stesso cantautore milanese e da Luigi Schiavone e portati al successo da Fiorella Mannoia.

Il cantautore ha proseguito con “La Rivoluzione”, presentata al pubblico come «la storia di molti di noi», andando avanti con “Il primo amore non si scorda mai” e con la canzone autobiografica “Rock show”. Toccanti i momenti delle presentazioni di “Primavera a Sarajevo”, scritta dopo i viaggi nella capitale della Bosnia Erzegovina, e di “Dimentico” dedicata al tema dell’Alzheimer e che ha trasportato il pubblico tra le fragilità e nei panni di chi soffre.

La canzone supporta anche Il Paese Ritrovato, l'innovativo progetto della Meridiana Società Cooperativa Sociale di Monza, da sempre impegnata nella cura delle persone con demenza e Alzheimer. Prima del gran finale con le luce accese e il pubblico in piedi, Ruggeri ha voluto ringraziare «il sindaco Rosaria Succurro, l’amministrazione comunale e tutte le persone che hanno lavorato per la buona riuscita del concerto». Finisce così una serata da ricordare con il pubblico che lascia il teatro all’aperto, già pronto alla festa dedicata al Santo Patrono Giovanni Battista.