VIDEO | Due i riconoscimenti consegnati durante la cerimonia dedicata al grande orafo calabrese scomparso pochi mesi fa: al custode dell'abbazia florense don Battista Cimino e al sindaco Rosaria Succurro
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In memoria del grande orafo calabrese Giovambattista Spadafora, morto pochi mesi fa a San Giovanni in Fiore, ha preso il via la prima edizione del “Premio Spadafora” destinato ai talenti calabresi, a quanti nel corso del tempo si saranno distinti nel mondo della cultura, dello spettacolo, delle arti, della società. L’iniziativa è partita dal Rotary club di San Giovanni in Fiore, con il presidente Saverio Veltri, e con i massimi vertici dell’associazione regionale, a partire dallo stesso governatore del distretto. La prima edizione del premio ha visto emergere la bella figura dell’orafo Spadafora, grazie alla presentazione di Franco Laratta, giornalista ed ex parlamentare.
I primi due premi sono stati assegnati nel corso dell’iniziativa pubblica, che si è tenuta nello storico palazzo Lopez nel centro antico di San Giovanni in Fiore. I riconoscimenti sono andati al custode dell’abbazia Florense don Battista Cimino, per moltissimi anni missionario in Africa, e al sindaco della città Rosaria Succurro.
Diversi gli interventi, durante la cerimonia, che hanno ricordato la straordinaria figura dell’orafo calabrese, conosciuto come “l’orafo delle madonne”, dei potenti, dei papi, delle stelle del cinema e della televisione. Una persona che, però, non aveva mai dimenticato le sue origini umili, rimanendo fino alla fine l’orafo della gente. Tutto questo è emerso nettamente dalla descrizione fatta da Franco Laratta, confermata dai figli Giancarlo e Peppino, eredi di una storia che da due secoli ha visto la famiglia Spadafora, artigiani dell’oro, sempre presente e attenta ai più importanti appuntamenti sociali.
Prima delle conclusioni, è stata confermato l’impegno in favore della costituzione del “Museo degli ori antichi di Spadafora”: circa 500 gioielli vincolati dal ministero dei Beni Culturali, che raccontano la storia sociale e culturale della Calabria e anche di Napoli.
La storia della famiglia Spadafora di San Giovanni in Fiore è strettamente legata alla storia dell’oreficeria in Calabria. Dal 1800 orafi per amore e per passione, oggi i figli raccolgono l’importante eredità di Giovambattista. Giancarlo ha mostrato immediatamente il talento per la manualità e l’estro del padre; Peppino, pur mantenendo la vena artistica che si manifesta in tutte le collezioni di gioielli, ha sviluppato una mentalità più imprenditoriale. Carolina e Monica, invece, pur avendo sempre respirato il bello artistico, esprimendolo con il disegno di splendidi gioielli, hanno intrapreso gli studi giuridici e supportano così l’attività. La sfida è in particolare una: continuare e rafforzare il fortunato incontro tra l’arte di Giovambattista Spadafora e il pensiero del celebre abate Gioacchino da Fiore.