La chiesetta di Piedigrotta riaprirà nei week end, fino alla chiusura del cantiere prevista per metà luglio. Lo ha deciso il commissario prefettizio di PizzoAntonio Reppucci, al termine del sopralluogo effettuato stamattina nell’artistica chiesa. Sito chiuso dallo scorso mese di dicembre per lavori di messa in sicurezza. Lavori che per effetto dell’emergenza Covid hanno subito un forte rallentamento.

È la prima volta che Reppucci, da commissario, visita il monumento e ne resta incantato. «Uno scrigno da valorizzare – ha detto – che non può restare chiuso». Da qui la decisione di modificare l’ordinanza di interdizione. Un provvedimento reso necessario a seguito delle mareggiate dello scorso inverno che hanno compromesso il costone. Il nuovo provvedimento prevede la riapertura della chiesetta, mentre resta interdetta al pubblico la spiaggetta chiusa a causa della caduta di alcuni massi.

 

Per la messa in sicurezza del costone, la Regione Calabria si è impegnata a sbloccare risorse per un importo pari a 250 mila euro. «Lavori – ha annunciato dal canto suo il responsabile dell’Ufficio tecnico di Pizzo Nicola Donato – che non partiranno prima di ottobre» e che impediranno ai turisti di potere raggiungere questo angolo di paradiso.

Riapre il sito, ritornano i turisti e tirano un sospiro di sollievo anche le attività commerciali che ruotano attorno a questo luogo incantato: bar, ristoranti e i caratteristici calessini.

La notizia della riapertura del sito è stata accolta con soddisfazione dal presidente della cooperativa Kairos Francesco Pascale. «Stando alle nuove disposizioni del commissario prefettizio, avremmo potuto riaprire già da domani, ma abbiamo bisogno di qualche settimana per riorganizzare gli spazi in base alle nuove linee guida anticontagio. «La chiesetta di Piedigrotta – ha proseguito Pascale – è uno dei luoghi più visitati della Regione. Basti pensare che negli ultimi 5 anni sono state registrate 80mila presenze l’anno».

È un luogo di culto, interamente scavato nelle rocce tufacee, che potrebbe candidarsi (perché no?), a diventare «patrimonio dell’Unesco». La proposta lanciata dal presidente della cooperativa Kairos è stata accolta con entusiasmo dal prefetto in quiescenza che chiamerà a raccolta gli enti preposti per avviare l’iter.