La macchina organizzativa del festival di musica indipendente in Calabria lavora un anno intero per confezionare la due giorni di concerti, mostre, reading e dj set in programma al Parco naturale di Platania. L'intervista al direttore artistico Mirko Perri
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Un mix fra arte, natura e bellezza è la formula proposta per la settima edizione del Color Fest, l’evento che ospiterà i nomi più importanti del panorama musicale italiano immerso nel Parco naturale di Platania il 3 e il 4 agosto. Il festival è inserito ormai nelle più importanti guide italiane ai festival estivi ed è ad oggi l'evento di musica indipendente più importante in Calabria. Un ricco patrimonio artistico e naturale, fra il mare e i tramonti di Gizzeria e Il Monte Reventino, abbraccerà una due giorni di concerti, mostre, reading e dj set in programma. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico Mirko Perri, che ha curato la regia del festival estivo calabrese di quest’anno, per capire come funziona il dietro le quinte di un evento musicale che in questi anni ha confermato il proprio successo.
Color Fest: un lavoro che dura un anno
Torna il “Color Fest”, dopo il successo dell’edizione 2018, qual è il segreto di una formula vincente?
«Magari ci fosse una formula precisa. Per far bene e far crescere il proprio progetto c'è un passaggio necessario che è quello di un cambiamento di visione: vedere il festival non come una attività fra le altre ma come il proprio lavoro, credo sia stato il primo passaggio. Si lavora 12 mesi duramente per due giorni finali, è qualcosa di anomalo ma che non permette distrazioni. Passione ed amore per quello che si fa, come un tutte le cose sono una parte importante della buona riuscita finale».
Raccontaci il dietro le quinte del Festival, emozioni e paure che della macchina organizzativa.
«Le paure son sempre tante, vendere i biglietti per incassare il necessario, prendersi cura del pubblico, degli artisti, sono tutte grandi responsabilità, che se affrontate insieme sono superabili. La squadra e la condivisione di ansie, paure, aiuta molto. Detto questo non dormo già da un pò».
Il Color Fest si fa largo tra gli eventi culturali definendosi un punto di riferimento delle nuove proposte musicali: quanta strada deve fare ancora la Calabria per aprirsi a tali generi?
«Il festival dopo sette edizioni è diventato certamente riferimento al Sud per la nuova musica italiana. La Calabria sta crescendo molto negli ultimi anni, ma ancora può fare tanto. La cosa bella è che le giovani generazioni stanno trainando la regione grazie ad iniziative serie e di importanza nazionale in vari ambiti artistici.Vedo un futuro interessante».
L’edizione 2019 si intitola “Sei bella davvero”: a che cosa si ispira il titolo?
«Alla bellezza della nostra regione, che è bella davvero, ma spesso lo dimentichiamo. Mare e montagna sono elementi in Calabria vicini ed il color vuole sfruttarli entrambi, pensiamo che arte e natura insieme creino un mix di bellezza che sta alla base di quello che il festival vuol far venire fuori».
Progetti in cantiere: si pensa già alla prossima edizione?
«Sto lavorando al Color in tour, per portare il festival nelle grandi città italiane in autunno, inoltre sto pensando alla winter session per il periodo natalizio da fare nella città di Lamezia. Ma ora incontriamoci al Color per due giorni di felicità».
La line-up
Sul palco del Color Fest 7 arriva uno dei pilastri della scena rock alternativa italiana: i Tre Allegri Ragazzi Morti che presenteranno per la prima volta in Calabria ‘Il Sindacato dei Sogni’, nuovo album intriso di rock psichedelico di matrice ‘80. Alla band di Pordenone si uniscono i Massimo Volume, formazione italiana leggendaria che - in bilico tra (post)rock e letteratura - ha marchiato a fuoco l’ultimo ventennio di storia musicale italiana. Spazio poi agli I hate my Village, la band formata da Fabio Rondanini, Marco Fasolo, Alberto Ferrari e Adriano Viterbini che riporteranno nella due giorni di festival, il calore tribale e i ritmi poderosi della musica di ispirazione africana.
Come ogni anno spazio anche al meglio dei neonati progetti territoriali, rappresentati in questo 2019 da Naip , acronimo di “nessun artista in particolare”, un progetto musicale formato da un one man band che fa uso di batteria elettronica, synth, loop station, chitarra e voce.
Il Dj set vede protagonisti Fabio Nirta dj, producer, promoter cosentino, membro del collettivo PSNZZT e Linoleum Dj Set format storico del clubbing milanese, che porterà anche in Calabria la sua miscela ad alto tasso danzereccio.
Insieme a loro i già annunciati Motta, performer magnetico che vive la sua vera dimensione artistica sul palco, che al Color presenterà un nuovo live set in cui saranno il suo studio e la sua ricerca sonora a condurre lo spettatore, portandolo per mano, in territori di ascolto non scontati, il tuffo solista di Franco 126, fresco di debutto e di prime volte, in particolare nel cimentarsi con il cantautorato italiano. Insieme a lui, la potenza sonora de La Rappresentante di Lista, che porteranno sul palco l’amore, la violenza, la corporalità, il dolore, le paure, i sogni e le fragilità di “Go Go Diva” e la divina Myss Keta, performer e nuova icona pop, il cui live è un’esperienza che ha pochi rivali in Italia. Spazio poi a Murubutu, rapper unico nel suo genere nel Belpaese, che nel suo flow e nella sua scrittura condensa uno storytelling espressivo, legato tanto al racconto della contemporaneità quanto alla scoperta di contenuti letterari. All’ironia e alle buone vibrazioni del cantautorato degli Eugenio in Via di Gioia che presenteranno il loro “Natura viva”, la nuova promessa di Bomba Dischi Clavdio e a un pezzo di storia della scena alternativa musicale italiana: Giorgio Canali, artista dall’inesauribile energia creativa, simbolo di una proposta musicale intrisa di rock e impegno politico.