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Da 15 anni Rosanna Iembo, matematica con una laurea anche in Teologia e filosofia, porta i suoi lavori negli Usa, in occasione del congresso mondiale promosso da due associazioni del Paese: la M.A.A. e la A.M.S., a cui sono iscritti i matematici d'oltre oceano. Madre e padre di Crotone, un dottorato di ricerca nel prestigioso ateneo di Cambridge, Rosanna Iembo è nata a Napoli ma ha sempre vissuto nella città di Pitagora.
Approdata in Usa, su invito delle autorità accademiche locali, grazie alle sue poesie, la peculiarità del suo lavoro, imbevuto di scienza e arte, che quest'anno, ad Atlanta, in Georgia le è valso il riconoscimento di aver prodotto una delle dieci migliori opere del mondo, sta nella sua filosofia rigorosamente pitagorica, fondata sull'idea dell'interdisciplinarietà.
L'opera è un filmato in cui la poesia si fonde con la musica dei violini e la filosofia, in un racconto che, partendo dalle nozze di Myia, figlia di Pitagora e Milone, allievo del fondatore della scuola filosofica e matematica crotonese, porta ai giorni nostri, rivelando l'attualità scientifica del pensiero di Pitagora.
«In ogni realizzazione della vita di oggi - spiega all'Agi la ricercatrice - c'è la matematica. E poi grazie alla scuola pitagorica abbiamo realizzato la prima forma di globalizzazione, perché gli allievi del suo fondatore già 2.500 anni fa sono partiti per il mondo allora conosciuto al fine di diffondere cultura. E negli Stati Uniti l'idea dell'interdisciplinarietà è molto diffusa. Pitagora, che a Crotone, culla della Magna Grecia, realizzò - spiega ancora Rosanna Iembo - la sua scuola di pensiero, potrebbe essere un'occasione di rinascita per la Calabria e l'Italia. Il suo pensiero è ancora vivo. Come negli Usa anche da noi eventi come quelli a cui partecipo potrebbero essere una grande risorsa, perchè consentirebbero di portare in Calabria migliaia di persone, attivando partenariati ed avviando scambi commerciali su vasta scala. Enormi potrebbero essere le cadute in ambito scientifico ed economico. Tornare alle radici sarebbe un'occasione per il turismo, sempre indicato come una delle risorse della regione ma mai realmente valorizzato.
Il pensiero va al recente invito del New York Times a visitare la regione. «L'attenzione che il quotidiano americano ha riservato alla nostra regione – spiega la ricercatrice - poteva essere un'occasione. Si potrebbe partire da piccoli eventi utilizzando le strutture esistenti, per poi pensare ad un turismo congressuale più attrezzato costruendo strutture adeguate. L'indotto sarebbe enorme perché un evento va preparato e si fonda su più componenti con il coinvolgimento di migliaia di persone. Immagini le ricadute anche per l'edilizia che può avere la costruzione di un centro congressi e i benefici per gli albergatori portati dalla presenza dei congressisti.
Il rischio che tutto resti nei confini dell'utopia c'è e la studiosa ne è consapevole. «Occorre realizzare un rivoluzione culturale che parta dal basso fino ai livelli più alti delle nostre comunità. Serve uno scatto d'orgoglio».