Mario Biondi e la sua band superlativa incantano la folta platea di Roseto Capo Spulico. Concerto da brividi e senza scomodare Barry White. Parla di Roseto, della Calabria, del momento difficile legato alla pandemia, della soppressata calabrese e della capacità dei meridionali di esprimere passione. Ma al di là della relativa provenienza geografica promuove l’Italia in tutto il mondo, e quando tiene i concerti all’estero si diletta in qualche brano cantato in italiano come “Prendila così” di Lucio Battisti e Mogol. Organizzazione perfetta, flusso di pubblico fluido. Unica nota stonata: il concerto che è iniziato con un’ora di ritardo determinato da problemi organizzativi attribuibili alle prescrizioni anti-covid. Un ritardo, tuttavia, subito metabolizzato dal pubblico quando appare sul palco Mario Biondi e quel suo timbro di voce che si concilia al calar della notte.

L'appello a prendersi cura del territorio 

L’appello del compositore catanese è a prendersi cura del territorio, della Calabria, dalle splendide caratteristiche culturali e ambientali.  Chiude la prima parte del concerto con  This is what you are ma il pubblico lo richiama a gran voce e torna sul palco insieme ai suoi ragazzi, altrettanto bravi. Una miscela di note tra un genere ed altro, miscelati tra jazz, blues, soul, swing. È un animale da palco, Mario Biondi riesce a tenera alta l’attenzione del pubblico con la stessa intensità anche oltre le due ore. Proprio a giugno ha pubblicato l’EP digitale “Paradise Alternative Productions”, contenente 3 differenti versioni di Paradise. Poco Barry White, e il suggestivo brano Close to you di Burt Bacharach. Tra gli artisti di riferimento  Al Jarreau, James Taylor Quartet, Omar, Leon Ware e Chaka Khan. Il rapporto con la musica brasiliana attraverso inedite rivisitazioni prodotte nel 2018 con Mario Caldato e Kassin. Ottima la scelta dell’Amministrazione comunale di Roseto che ha voluto, con la compartecipazione dei costi, un concerto di alto livello e prestigio apprezzato dalla platea.