Enzo Ciconte, tra i massimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose, non è sorpreso delle collusioni emerse dagli sviluppi dell’inchiesta denominata “Mafia Capitale”


“La ’ndrangheta era presente con gli esponenti apicali della Banda della Magliana, e la ‘Ndrangheta è presente a Roma ormai dagli anni ’60. Ha insediamenti forti sia nella capitale sia nell’hinterland, in alcune realtà del Lazio, insediamenti per cui qualche anno fa era venuta alla ribalta la richiesta di sciogliere al comune di Fondi … La ‘Ndrangheta è presente nel centro cittadino avendo acquistato i maggiori negozi di abbigliamento, bar, ristoranti nel cuore di Roma: davanti a Palazzo Chigi e in altri posti di pregio della capitale. Quindi, assolutamente nessuna sorpresa” ha dichiarato il sociologo esperto di ‘ndrangheta in una intervista rilasciata a Radio Vaticana.


Alla domanda se c’è stato un salto di qualità e una maggiore “raffinatezza” nel modo di fare malaffare, Ciconte risponde: “ La ‘Ndrangheta ha sempre avuto questa capacità di rapportarsi con tutti. Si è rapportata con i fascisti, durante il periodo in cui c’era Freda e c’era il “Boia chi molla” a Reggio Calabria. Aveva votato per il partito comunista, aveva eletto sindaci comunisti, all’indomani della Seconda Guerra mondiale. Diversamente da “Cosa Nostra”, non ha mai avuto imbarazzo ad avere rapporti con altre persone diverse da quelle del potere puro, che all’epoca era rappresentato dalla DC. Quindi, il fatto che abbia avuto e abbia rapporti con il mondo della cooperazione non è altro che lo sviluppo di quella linea: cioè, la ‘Ndrangheta fa affari con tutti, va a destra, va a sinistra, va al centro, va dovunque ci sia la possibilità di fare affari. Il problema è che questi devono impedire che arrivino i mafiosi, questo è il punto vero della realtà della società: non c’è più niente di impermeabile”.