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La presunta omosessualità delle componenti della band rock cosentina “Le Rivoltelle”, sarebbe stata alla base dell’annullamento del concerto a Rossano. La loro esibizione, prevista per il 20 agosto, avrebbe dovuto corredare i festeggiamenti in onore di San Pio.
Il motivo? Incompatibilità tra festa religiosa e le preferenze sessuali del gruppo musicale, giudicato da alcuni componenti del comitato festa “un'offesa alla morale cattolica di ogni singolo cristiano facente parte di questa comunità". Un episodio che non poteva passare sotto silenzio: «La nostra rabbia è stata tale da non poter tacere – ha commentato Elena Palermo, voce e leader del gruppo - Quello che è successo è frutto di un pregiudizio sessista che non potevamo non denunciare».
Un lavoro che caratterizza da anni il sodalizio musicale. Con la loro "Taglia38", si sono schierate con Mary Garritano, l'étoile della Scala, licenziata - e solo dopo una lunga causa riassunta - per le sue denunce sull'anoressia indotta fra le ballerine professioniste. Hanno tuonato contro i politici, regionali e no, invitati ad andare altrove "perché vi siete mangiati tutto". Il loro ultimo singolo "Io non mi inchino", infine, è stato dedicato al procuratore Nicola Gratteri e al suo trentennale impegno antimafia.
«Quello che rende tutto più assurdo e doloroso – ha continuato Elena - è che la decisione di escluderci si basa solo sul pregiudizio. Magari pensano che siamo lesbiche solo perché alcune di noi portano i capelli corti o perché siamo una band rock tutta al femminile. Le nostre preferenze sessuali non sono mai state né una bandiera, né una cosa da nascondere, ma solo una cosa che non è importante. Importa quello che diciamo dal palco, come lo diciamo, i temi che affrontiamo. Non quello che ognuna di noi fa in camera da letto».
Dall’altra parte, invece, il sindaco del piccolo centro del cosentino, Stefano Mascaro, ci ha tenuto a scusarsi con la band. Si è detto "rammaricato" e ha voluto prendere le distanze dal comitato parrocchiale responsabile del veto alle ragazze de "Le Rivoltelle". «Rossano – ha commentato - non discrimina né giudica nessuno. Se a qualcuno non andava bene questo spettacolo, poteva benissimo lasciare l'organizzazione».
Tanti gli attestati di solidarietà ma nessuna proposta "riparatoria": «Al momento – ha concluso Elena - nessuno ci ha proposto nulla. Da parte nostra, non avremmo alcun problema ad andarci».