Se l'Italia aveva mal digerito la delusione per l'esclusione dalla categoria "miglior film" di "Nostalgia" di Mario Martone, oggi una notizia fa esultare la Calabria in particolare. Il piccolo film (ma solo per durata) scritto e diretto da Alice Rohrwacher "Le pupille" è ufficialmente in nomination agli Oscar come "miglior cortometraggio". Nel cast dell'opera (disponibile su Disney+) c'è anche l'attore Carmelo Macrì, ventenne di Siderno (Reggio Calabria) che veste i panni del messo del vescovo in quella che è stata definita "una piccola perla del cinema" (girata in pellicola Super 16 e 35mm) su cui ha scommesso anche Alfonso Cuaròn (Roma) che risulta tra i produttori.
 
Dopo "Il Miracolo", la serie di Niccolò Ammaniti, e "Liberi di scegliere", il giovanissimo Macrì è interprete di un film che la critica ha promosso a pieni voti e che ora spicca il volo verso la Mecca del cinema: Hollywood. La storia si basa su una lettera che Elsa Morante inviò al suo amico Goffredo Fofi per augurargli buon Natale, in cui la scrittrice raccontava le sorti di una zuppa inglese capitata in un collegio religioso durante le festività, tanto tempo prima. La regista ha ambientato la pellicola in un austero collegio per ragazze, disegnando con delicatezza e audacia, una storia di desiderio, libertà e anarchia. «Quando Alfonso Cuarón mi ha chiesto se volevo realizzare un piccolo film sulle feste di Natale – ha raccontato Alice Rohrwacher in un'intervista - subito si è affacciata alla mia mente l’immagine di una grande torta rossa: la torta era su un tavolo, e tante pupille la guardavano affascinate».