Prima nazionale a Lamezia Terme per l’Afide e la Formica, pellicola che segna l’esordio al lungometraggio per Mario Vitale, regista di origini proprio lametine.

Il film, che vede tra i protagonisti Beppe Fiorello, è il frutto di uno splendido progetto prodotto da Indaco e Zenit Distribution in collaborazione con Rai Cinema, Mic e Calabria Film Commission.

Girato un anno esatto fa proprio a Lamezia, è rimasto poi imbrigliato nei vincoli del Covid, riuscendo ad arrivare al parto solo ora. Al momento sono venti che le sale che lo ospitano da Trieste a Palermo, ma a breve dovrebbero più che raddoppiare.

Il film è il frutto di un lavoro durato cinque anni, nato e cresciuto grazie all’estro e all’ingegno di maestranze nostrane, approdato poi nelle mani della Calabria Film Commissione e di altri pilastri del settore.

Ad ospitare la proiezione il Teatro Grandinetti il cui proiettore, dopo anni di polvere, è stato fatto riparare appositamente affinché non avvenisse un atto sacrilego: che proprio Lamezia non potesse vedere L’Afide e La Formica.

Tutte le date sono sold out per questa storia di sacrificio, amore, differenze culturali, testardaggine e vittoria. Una trama agrodolce intessuta da una regia curata e importante. Mario Vitale ha abituato il suo pubblico a cortometraggi d’impatto, sempre diversi, animati da personaggi particolari, definiti e affidati a nuovi talenti o a volti noti.

Ora, un film che ridà anche dignità a Lamezia. Città piena di contraddizioni, a causa delle ultime vicissitudini politiche è diventata anche una terra di incompiute in cui meravigliosi scorci vengono presi d’assalto da incuria e degrado.

Ma Lamezia è anche la città che in pochi minuti abbraccia montagna e mare, la città delle “vasche” con i suoi due corsi sempre pieni, dei locali, anche questi sempre affollati, dei vicoli che ancora raccontano storie e tradizioni anche se alle finestre si affacciano ora i volti ambrati degli immigrati.

Tutti aspetti narrati, sfondo di una storia decisamente particolare: l’incontro tra un professore di educazione fisica, interpretato da Fiorello, provato da un destino beffardo e la voglia di “normalità” di una giovane figlia di immigrati marocchini.

Al intervistare nella prima il regista Mario Vitale il critico cinematografico Gianlorenzo Franzì. Vitale si è dimostrato commosso dall’affetto dei suoi concittadini che ha ringraziato anche per avere accolto positivamente i diversi “fermi” della città durante le riprese.

Tra gli attori principali, oltre a Beppe Fiorello, Cristina Parku, Valentina Lodovini, Alessio Praticò, Nadia Kibout, Anna Maria De Luca, Ettore Signorelli.