Mammarella sas scrive su Fb un toccante messaggio per il cantautore alla vigilia del Festival: «Non avrei mai pensato che saresti stato su quel palco e so che non era un traguardo a cui ambivi. Ma io sì...»
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Gli ottoni sono lucidati, gli spartiti ordinati, gli outfit già imbustati e le prime sfumature polemiche profumano già l'aria, insomma il Festival della canzone italiana - al via il prossimo 11 febbraio - è pronto a invadere le prime pagine del Belpaese. Se c'è uno show capace di unire l'Italia degli spaghetti al dente sui divani, forse più della Nazionale azzurra, della finale di Champions, della cronaca rosa e nera, è proprio Sanremo, l'appuntamento ultrapop, orlato di rose e spine, che molti amano odiare per poi recuperarne frammenti nelle polemiche succose del giorno dopo.
L'edizione che sta per cominciare vedrà sul palco anche i Brunori Sas, capitanati da Dario Brunori che, dopo molti anni, ha sciolto le riserve e affronterà la platea dell'Ariston con un brano che ha già conquistato la stampa nel preascolto: L'albero delle noci. Una città intera, Cosenza, aspetta questo momento da mesi, da quando il nome della band è stato ufficializzato da Carlo Conti che ha raccolto il testimone della conduzione da Amadeus. E tra tutti, c'è Mammarella sas, la mamma di Brunori, che sui social ha scritto una lettera tenerissima al figlio prima del debutto sanremese.
«Quando arrivò il televisore in casa mia, ero una ragazzina - scrive -. La felicità di quel giorno per tutti noi ancora oggi mi emoziona. Ricordo Rolando che saliva le scale con uno scatolone immenso, e noi tutti, dal pianerottolo, ad aspettare con ansia quel televisore "Westinghouse". Così si chiamava. Lo aveva comprato mio fratello Dino per fare felice mamma, e anche noi.
Solo un canale in bianco e nero, pochi programmi, ma la "TV dei ragazzi" con Rin Tin Tin, L’isola del tesoro, Stanlio e Ollio... Guardavamo tutto sporchi e sudati, dopo aver giocato in cortile, con la merenda che, a dispetto di quelle di oggi, erano due fette di pane col formaggio, con olio e origano, o semplicemente pane con acqua e zucchero.
Poi arrivò il "Festival di Sanremo". Era l’evento dell’anno! A casa mia, per il Festival, c’era il pienone di vicini che ancora non avevano la televisione. Si mettevano le sedie come al cinema, si commentavano i vestiti delle cantanti (allora si vestivano!), le acconciature e, naturalmente, le canzoni. Modugno, Villa, Wilma De Angelis... Ciccio offriva bicchierini di liquore "artigianale".
Gli anni passarono in fretta, portando gioie e tanti dolori. La famiglia piano piano diminuì, ognuno per le strade della vita, altri per la strada del cielo...
Così arriviamo a Joggi. Il Festival, per me, aveva la priorità (anche se già i canali erano cresciuti). Con Bruno facevamo i pronostici, sempre in disaccordo perché i suoi erano opposti ai miei. Con Mario, che abitava a Reggio Calabria, ci facevamo gli squilli al telefono quando ci piaceva una canzone. Le telefonate si pagavano, non c’erano cellulari, né televoto, né FantaSanremo. Avevamo Sorrisi e Canzoni sul tavolo, con i testi delle canzoni, e voi figli vicino a noi.
Festival 2025. Non avrei mai pensato che ci saresti stato tu, figlio mio! Penso a tuo padre... Che avrebbe fatto? Chi avrebbe votato? E soprattutto: chi avrebbe fatto votare? Non ho ancora realizzato. Per me resti sempre il figlio che, con la sua semplicità e simpatia, mi porta tante risate. Ora che ci penso, mi porti Sorrisi e Canzoni.
La gavetta fatta, con la tua semplicità e il tuo amore per la musica, ti ha portato fin qui. Non era un traguardo che ambivi. Io sì. Volevo riassaporare tutti i Festival della mia vita che, purtroppo, per l’età, sono stati tanti. Ti vedrò in televisione? Ti vedrò dal vivo? Non lo so.
So solo che aspetto con ansia quella sera, con Sorrisi e Canzoni vicino, con te in copertina, insieme al gruppo dei cantanti, e una scatola di Kleenex, perché certamente piangerò di gioia, ma anche di rimpianto per non avere vicino la persona cara al cuore di tutti noi, con la quale facevo i pronostici. Quest’anno avremmo votato lo stesso cantante... Senza di voi, che lo amate, non ci sarebbe stato Festival. Grazie di cuore. Mammarella vi abbraccia».