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Hanno passato a setaccio la Calabria, cercato le grandi opere incompiute e quelle terminate e che hanno costituito un giro di boa per il territorio. Passando poi per quegli esempi di vero e proprio trash urbanistico, visioni da fare strabuzzare gli occhi prima di passare ad un ironico sorriso.
Dietro la macchina fotografica undici professionisti che per un anno hanno viaggiato nella punta dello stivale, accompagnati anche da giornalisti e imprenditori per dare vita al progetto "The Third Island". Un progetto di cui fa parte la mostra fotografica ora in esposizione al Crac, Centro di Ricerca sulle Arti Contemporanee di Lamezia Terme, curato dall'Oigo, Osservatorio Internazionale sulle Grandi Opere.
A dare il la all'iniziativa il cinquantesimo anniversario dell'avvio dei lavori per il tronco A3 Salerno-Reggio Calabria (1965) e il ventesimo anniversario dell'apertura del porto di Gioia Tauro (1995). Simboli di una terra che esprime e testimonia il senso del 'non finito', ma che respira anche un eterno sogno economico che, spesso, ci si ritorce contro.
Nel susseguirsi di immagini si ritrova la povertà e l'eccentricità del territorio. Dalle case costruite sotto i ponti, alla statue della libertà sui tetti delle abitazioni, fino ai ruderi sulla spiaggia. Una visione cruda e reale, a volte cinica, altre volte raccolta nell'ambito del fotogiornalismo. L'esposizione rimarrà visibile nello spazio lametino fino al 24 aprile.
Tiziana Bagnato