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Un reperto raro e prezioso scoperto casualmente: il documento originale e ufficiale che ha istituito nella primavera del 1969 la Denominazione d’origine controllata del vino Cirò, la prima DOC calabrese, una delle prime dell’intero Mezzogiorno.
Il pregevole documento storico, scoperto solo pochi giorni fa sul mercato antiquario da Michele Ruperto, giovane sommelier professionista calabrese, verrà presentato oggi venerdì 25 Marzo alle ore 16:30 nei locali dell’Enoteca Theatro del Gusto a Campora San Giovanni (Cosenza).
Alla presenza degli “Stati Maggiori” del mondo del vino calabrese e dei rappresentanti dell’informazione regionale, sarà possibile osservare da vicino il decreto originale che quasi mezzo secolo fa ha istituito la Doc del vino Cirò con il testo completo e la firma autentica del Capo dello Stato Giuseppe Saragat e le controfirme dell’allora Ministro per l’Agricoltura e Foreste, Athos Valsecchi e dell’Industria il Commercio e l’Artigianato, Mario Tanassi.
Il documento consiste in dodici pagine legate con nastro tricolore sigillato con ceralacca. Dodici pagine in fogli protocollo ad alto spessore, con la dicitura in elegante corsivo “Il Presidente della Repubblica”.
E’ un documento originale, ingiallito da quasi mezzo secolo, il decreto autentico istitutivo della Doc Cirò che ha scoperto di recente a Roma sul mercato antiquario Michele Ruperto, giovane sommelier professionista che ha pensato bene di acquistarlo e portarlo in Calabria per tenerlo esposto permanentemente nell’enoteca che gestisce con successo da qualche anno.
I fogli ingialliti ritrovati da Ruperto sono una testimonianza storica che non riguarda solo il Cirotano e la Calabria: la Doc Cirò è stata approvata, infatti, con DPR 02.04.1969 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 giugno successivo. Le DOC italiane erano state istituite tre anni prima, nel 1966. Ischia e Frascati furono le prime, entrambe il 3 marzo di quell’anno. Lo stesso anno del Cirò venne riconosciuta anche la Doc Marsala.
Per presentare la sua scoperta alla stampa e raccontare le sorprendenti circostanze fortuite del ritrovamento, Ruperto ha voluto al suo fianco Gianfranco Manfredi, il giornalista esperto di enogastronomia, ed ha invitato non solo giornali e tv ma anche produttori di vini, quelli del Cirò innanzitutto, e rappresentanti delle principali associazioni professionali del settore.