È l’iniziativa voluta dal Comitato Possibile Costa di Gelsomini di Siderno: «Chiediamo alla Rai che dimostri di essere scevra dalle imposizioni politiche e dalla propaganda imperante contro l’accoglienza»
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Il Comitato Possibile Costa dei Gelsomini di Siderno, Reggio Calabria ha inteso lanciare una petizione avente come oggetto la sospensione della fiction targata Rai “Tutto il mondo è paese” che racconta la storia del sindaco di Riace e del suo modello di accoglienza e solidarietà apprezzato in tutto il mondo. «Tutto questo parte dall’interrogazione parlamentare dell’onorevole Gasparri di Forza Italia che ha chiesto alla Rai di sospendere la trasmissione della fiction in quanto “esalta un personaggio coinvolto in un’indagine”. Senza esprimere considerazioni sulla scelta di fare questa interrogazione, su chi la propone e neanche sulle questioni giudiziarie che devono fare il loro corso e chiarire definitivamente la situazione – sostengono i componenti del sodalizio - non possiamo non valutare i termini reali della vicenda.
L’indagine a cui si fa riferimento, come ha dichiarato lo stesso Lucano «parte da una relazione ispettiva della Prefettura di Reggio Calabria che in seguito è stata smentita da due successive relazioni ispettive effettuate dalla stessa Prefettura di Reggio Calabria, concluse entrambe con esito favorevole all’operato del sindaco. Sicuramente il sindaco non ha seguito quella prassi documentale prevista che, a causa di lungaggini burocratiche, gli avrebbe impedito di realizzare tutto quello che oggi viene apprezzato il tutto il mondo e che persino Papa Francesco ha pubblicamente elogiato, ma l’onestà e l’impegno del sindaco non sono mai state messe in discussione da chi ha avuto modo di seguire quanto è stato realizzato a Riace in questi anni. L’attore Beppe Fiorello che ha interpretato Lucano nella fiction si esprime così: “A tutti quelli che dicono cose senza aver mai messo un piede a Riace, dico andate a conoscere di persona quest’uomo e capirete”».
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Mimmo Lucano « è una persona trasparente che lavora con dedizione e passione realizzando tutto quello che il nostro senso di umanità ritiene giusto e doveroso. Ultimamente ha dichiarato: “io e la mia famiglia viviamo in condizioni di quasi povertà, i premi in denaro che mi sono stati conferiti in Italia ed in Europa sono stati da me devoluti in beneficienza e non ho voluto nulla per autorizzare la Rai ed il produttore a realizzare una fiction che ha come protagonista la mia persona». «Chiediamo alla Rai che dimostri di essere scevra dalle imposizioni politiche e dalla propaganda imperante contro l’accoglienza – conclude il comunicato - perché vogliamo che i nostri figli crescano educati alla solidarietà, al rispetto degli altri uomini ed al valore della vita umana. La proiezione di una fiction può sembrare una questione poco rilevante ma in questo momento in cui il modello Riace potrebbe scomparire a causa del blocco dei finanziamenti, è un messaggio importante che potrebbe veicolare la volontà dei cittadini di sostenere questo esempio positivo e virtuoso».
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