Dall’Ucraina al Marocco, al Brasile, alla Polonia, alla Romania tanti gli stand che hanno mostrato le loro tipicità, dal cibo, agli oggetti, al vestiario tradizionale. E poi, ancora, danze e canti.


 L’evento è stato organizzato dall'Ufficio Diocesano Migrantes in collaborazione con diverse associazioni che si occupano sul territorio di immigrati e rifugiati. «Per costruire un futuro che sia sempre più plurale, al di là delle barriere che portano alla paura del diverso, c’è bisogno di eventi come questo – hanno spiegato gli organizzatori.  


D’altronde Lamezia è tra le prime in Calabria per il numero di richiedenti asilo politico e rifugiati accolti e ospitati, inseriti in progetti lavorativi e non solo. Una città accogliente nonostante i problemi atavici che la atterranno. Quello della festa dei popoli è stato un momento loro, non solo di riflessione ma di condivisione e gioia. Gli stranieri sono stati protagonisti e hanno partecipato attivamente anche all’organizzazione delle attività.