È con "Sapore di sale" che Bungaro 4et e Ornella Vanoni hanno deciso di fondere le loro voci sul palco dell’Ecojazz. Un concerto di altissimo livello, quello offerto ieri sera, (foto Marco Costantino) ai tanti spettatori giunti al parco di Ecolandia, nel quartiere ad Arghillà a Reggio Calabria, per la serata conclusiva del festival che per l’edizione 2019 è stato dedicato alla memoria del giudice Antonino Scopelliti e di tutte le vittime per la Giustizia. Con la direzione artistica di Gianni Laganà, il festival è stato promosso dall’associazione Art Blakey, anche quest’anno in partenariato con l’associazione "Azimut Alta Formazione", con il patrocinio della Regione Calabria, della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria e con l'adesione della fondazione "Antonino Scopelliti". Il primo a incantare il pubblico è stato il cantautore che insieme alla sua orchestra, con Antonio De Luise al contrabbasso, Antonio Fresa al pianoforte, Raffaele Casarano al sax, Amedeo Ariano alla  batteria, si è riconfermato un artista elegante dalla capacità di scrivere per le donne e raccontarle nello stesso tempo.

Lo spettacolo a Reggio

«Le donne sono vent’anni avanti rispetto agli uomini- dice fiero- è nel loro Dna essere in avanti». Lui d’altronde l’universo femminile lo conosce davvero bene tanto che ha scritto testi per le principali artiste italiane, e molte altre interazionali, come Malika Ayane, Emma Marrone, Daniela Mercury, Miùcha Buarque de Holanda, Paula Morelembaum, Ana Carolina, Kay McCarthy e Fiorella Mannoia. Per lei ha scritto anche “Perfetti Sconosciuti”, colonna sonora dell'omonimo film diretto da Paolo Genovese vincitore del Ciak D’Oro e del Nastro D’Argento, cantata ieri sera e definita «la canzone che in fondo mi ha portato al successo». Magico poi Tony Bungaro nel “Mare immenso”, scritta per Giusy Ferreri, che con la sua chitarra e soprattutto con la sua voce ha di fatto “bloccato” il tempo ad Ecolandia inglobando gli spettatori nella sua intima e dolce performance. Poi a irrompere con la sua verve unica è stata lei, la Vanoni, una delle regine della musica leggera italiana che dal 1956 cavalca i palcoscenici mondiali senza passare mai di moda, ma anzi proponendosi come ispiratrice di tendenze non solo musicali.

 

La performance di Ornella Vanoni

La grande Ornella Vanoni ha tripudiato con i suoi storici successi, “Domani è un altro giorno”, “Tristezza”, “L'appuntamento”, “Senza Fine”,  conditi a tratti con ritmi non solo jazz, ma anche brasiliani,  ballando e scatenandosi sul palco. Nei tanti momenti di dialogo con il pubblico non le ha mandate a dire agli attuali politici italiani e al leader della lega Matteo Salvini. «Questo non è un Paese - ha detto ironicamente l’icona della musica italiana- è un teatrino, ma sono matti, completamente matti. Salvini ha detto, certo lui può  dire quello che vuole ci mancherebbe, “l’Italia ha alzato la testa”, lui l’ha alzata-ha chiosato la Vanoni, ma noi l’abbiamo abbassata». Gli applausi non ci hanno impiegato tanto ad arrivare. Ritornando alla musica, Bungaro e  Vanoni hanno poi  chiuso il loro duo con “Imparare ad amarsi”, brano portato insieme a Pacifico a Sanremo nel 2018, che ha celabrato di fatto il loro sodalizio artistico.  «Ornella è strepitosa-ha detto Bungaro ai nostri microfoni- è una leonessa. Abbiamo fatto un concerto meraviglioso con un pubblico spettacolare in una terra meravigliosa. Io amo la Calabria- ha concluso- e in questa occasione mi ha dimostrato un grande affetto di cui sono felice. Con Gianni Laganà stiamo pensando ad una masterclass a Reggio Calabria rivolta a giovani cantautori che intendano mettersi in gioco tra scrittura e musica. Una bella scommessa, da proporre e promuovere in una terra bellissima, nella quale credo molto». Con “Occhi belli”, tornata di recente nel repertorio di Bungaro, da Reggio Calabria il cantautore, durante il concerto, ha dedicato un pensiero a Fabrizio Frizzi che gli confidò di essersi innamorato della moglie Carlotta Mantovan proprio sulle note di questa canzone. 

Proprio sulla collaborazione futura tra Bungaro ed Eco Jazz si è soffermato il direttore artistico Laganà il quale ha dichiarato di essere «affascinato dallo spessore artistico di Bungaro ed è per questo che prenderà corpo l’idea di promuovere un corso per cantautori qui a Reggio Calabria. Sarebbe una qualificata opportunità- ha concluso Laganà- per i giovani appassionati di musica e un'occasione di riscatto per i talenti del nostro territorio, che necessita di forti e indifferibili sollecitazioni».

I ringraziamenti

«Ringraziamo Gianni Laganà ed Ecojazz - ha dichiarato invee il direttore del parco Ecolandia, Pietro Milasi - per questa serata di notevole spessore musicale con la quale confermiamo l'impegno del Parco a porsi come luogo di incontro e crescita sociale del territorio, in cui alimentare la volontà di cambiamento che, per le vicissitudini che contraddistinguono la nostra storia, non può che nutrirsi di cultura», ha dichiarato Pietro Milasi. Sulla stessa lunghezza d'onda, Lele Bellomi, presidente dell’associazione "Azimut Alta Formazione" secondo la quale «Ecolandia si rivela sempre più un parco che racchiude in sé la bellezza del paesaggio, la storia del nostro territorio e una ritrovata ricchezza culturale. Operiamo in un quartiere particolare, in cui tutto sembrava perduto. Invece, ostinatamente, noi proseguiamo con le nostre attività che, anche durante il resto dell'anno, sono rivolte alla cittadinanza e, in particolare, alle scuole al fine di proporre esperienze nuove ed importanti».