Tutti gli articoli di Spettacolo
PHOTO
Padre del teatro d’innovazione italiano, Carlo Cecchi arriva domani, in esclusiva regionale, al Tau dell’Unical per il secondo appuntamento della stagione Meridiano Sud. Cecchi firma una riscrittura originale e innovativa dell’Enrico IV di Pirandello, un po’ come se fosse un rapporto padre-figlio quello tra Cecchi e il drammaturgo siciliano in cui il figlio ne contesta la verbosità del linguaggio ma mai la sua autorità. È la terza opera di Pirandello che l’attore e regista fiorentino mette in scena: “L’uomo la bestia e la virtù” fu il primo, nell’ormai lontano ’76, mentre del 2000 è “I Sei personaggi in cerca d’autore”.
La riscrittura di Cecchi sull’Enrico IV, prodotto da Marche Teatro, che ha di recente debuttato ad Ancona, non stravolge i temi fondanti del dramma pirandelliano: la maschera, l’umorismo, l’identità e il rapporto tra forma e vita sullo sfondo della contraddittorietà tragicomica della nostra esistenza sono presenti nell’opera. Asciuga di molto il testo, riducendolo ad un unico atto, e ne altera il senso. La follia nell’Enrico IV di Cecchi non è un caso clinico, bensì una scelta: nel momento in cui tutti lo prendono per pazzo, capisce che gli conviene esserlo. Il mondo, all’improvviso, gli pare assurdo e grottesco, quindi sceglie il teatro anziché la vita.
«Il testo narra la vicenda di un uomo che da circa vent’anni veste i panni dell’imperatore Enrico IV – si legge nella nota stampa - prima per vera pazzia, poi per abile inganno per simulare una nuova vita, e infine per drammatica costrizione e diventa così l’emblema del legame pirandelliano tra maschera e realtà.
La vicenda è quella di un nobile che aveva partecipato ad una mascherata in costume, nella quale impersonava Enrico IV; alla messa in scena prendevano parte anche Matilde, donna di cui era innamorato, ed il suo rivale in amore Belcredi. Quest’ultimo disarcionò Enrico IV, il quale, nella caduta, battè la testa e si convinse di essere realmente il personaggio storico che stava impersonando. Dopo dodici anni, però, Enrico guarisce e comprende che Belcredi lo ha fatto cadere intenzionalmente per sottrargli Matilde. Decide così di fingersi ancora pazzo, di immedesimarsi nella sua maschera per non voler vedere la realtà dolorosa».
Cecchi lima la lingua e i dialoghi del dramma originale ma non ne tradisce i grandi temi, come il celebre monologo sulla pazzia, cuore del dramma. Appuntamento con il grande teatro da non perdere, domani in scena alle ore 20.30 al Tau dell’Unical.
Credits
Enrico IV di Luigi Pirandello
adattamento di Carlo Cecchi
scene di Sergio Tramonti
costumi di Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni
regia di Carlo Cecchi
assistente alla regia Dario Iubatti
assistente alle scene Sandra Viktoria Muller
con
Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò
Federico Brugnone, Davide Giordano, Dario Iubatti, Matteo Lai, Chiara Mancuso, Remo Stella
direttore tecnico allestimento Roberto Bivona
macchinisti Edoardo Romagnoli, Frederic Lançon
fonico Giovanni Grasso
amministratore di compagnia Francesca Leone
direttore di produzione Marta Morico
produzione, organizzazione Alessandro Gaggiotti
assistente di produzione Claudia Meloncelli
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
produzione MARCHE TEATRO