Il Codex Purpureus Rossanensis, è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio artistico dell’Umanità. L’Evangeliario greco, custodito in una teca, ha pagine di pergamena miniate e di color rosso. Appartiene al V- VI secolo dopo Cristo, contiene al suo interno: il Vangelo di Matteo , quasi tutto quello di Marco e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano.  Il tesoro della cultura calabrese, custodito nel Museo diocesano di Rossano, aveva già affascinato Papa Francesco e l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante una visita di una delegazione calabrese al Quirinale.

 

Il riconoscimento è arrivato ieri, a conclusione del lungo iter del Memory of the World dell’Unesco. Grande soddisfazione per la città della Sibaritide e del suo sindaco Giuseppe Antoniotti, che lancia per la città d’arte di Rossano una sfida di sviluppo turistico- religioso.
Credo che attorno al Codex- dichiara il Sindaco- d’ora in poi dovranno ruotare tutte le politiche di sviluppo della nostra Città e del comprensorio. Con particolare attenzione alla crescita, alla tutela e ad un maggiore rilancio del Centro storico che sarà, in modo più ampio, il custode di questo monumento. E tutto questo dovrà avvenire attraverso il confronto proficuo e costante con la Chiesa diocesana e con l’arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Satriano.
Inoltre Antoniotti ringrazia anche Mons. Santo Marcianò che nel corso del suo episcopato sulla cattedra di Rossano-Cariati ha avuto la lungimiranza di intraprendere, insieme agli uffici diocesani e ad un nutrito pool di esperti, il percorso difficilissimo di riqualificazione del Codex Il riconoscimento mondiale del Codex per la città di Rossano possa essere motivo di rinascita dopo la recente catastrofe del nubifragio dell’agosto scorso.

 

Rossana Muraca