Sognava di fare l’attrice e oggi Cosetta Lagani è una manager di successo della Minerva Pictures, società di produzione e distribuzione cinematografica, leader sul mercato italiano e internazionale dal oltre 60 anni. Nata e cresciuta a Soverato, la giovane professionista all’età di 18 anni parte con una valigia piena di sogni per raggiungere Bologna e anche dopo la laurea in materie scientifiche sente che quella non è la sua strada.

 

La svolta arriva quando, dopo aver iniziato un percorso professionale lavorando tra Roma e Milano per diverse multinazionali, vince un progetto per Sky, l’azienda dei suoi sogni. Qui trascorre ben 15 anni fino a diventare direttore del canale Sky 3D.

Il film d’arte

«Tutta la mia vita è stata un percorso che piano piano e grazie a una serie di incontri professionali molto fortunati con manager illuminati, mi ha portato a realizzare quello che inconsciamente era il mio sogno ed è diventata la mia passione sia di lavoro che di vita» racconta.

 

Cosetta si fa apprezzare sempre di più per le sue doti umane e professionali, a lei il merito di aver inventato un genere: il film d’arte, un’intuizione che ben presto sarebbe stata adottata da molti produttori e distributori in tutto il mondo. Sono 7 i film prodotti dalla manager soveratese, primo tra tutti quello dedicato ai Musei Vaticani, risalente al 2013, portando così l’arte al cinema: «Musei Vaticani in 3d è stata una prima volta in assoluto. Prima di questo lavoro i documentari d’arte non andavano al cinema e non avevano una narrazione così emozionale ma erano prettamente didascalici. Questo progetto è nato perché quando gestivo il mio canale avevo bisogno di localizzarlo, di dargli un’identità, di creare un prodotto locale che potesse competere, differenziarsi ed essere originale rispetto alle grandi produzioni hollywoodiane ma anche rispetto ai grandi documentari naturalistici».

 

«Da lì – aggiunge – l’intuizione ovvero dare spazio a quello che poteva essere davvero identificativo della nostra cultura italiana, e quindi l’arte. Così abbiamo iniziato a realizzare dei documentari che sono diventati poi del film d’arte che unissero una narrazione, una tecnologia e un approccio visivo cinematografico con quello che è il racconto emozionale dell’arte. Il film è andato al cinema – spiega con soddisfazione - ha scalato i box office italiani e del mondo, da lì ne sono nati altri sei e ogni film è stato una successiva invenzione perché non avevamo modelli di riferimento a cui ispirarci e di volta in volta ce li inventavamo cercando di fare sempre qualcosa di più per l’obiettivo finale: “democratizzare” l’arte, renderla universale attraverso un approccio alle opere d’arte che fosse prima di tutto emozionale e poi conoscitivo».

La Calabria protagonista

Per i traguardi raggiunti a Cosetta Lagani è stato conferito il premio Mimosa d’oro da parte della sezione soveratese della Fidapa, federazione italiana donne arti professioni e affari, presieduta da Laura Fondacaro, nell’ambito dei festeggiamenti per il trentennale della federazione.

 

Nell’occasione la stessa, che dal mese di maggio è responsabile dei progetti di serie tv, film e documentari per la Minerva Pictures, ha annunciato importanti progetti che metteranno al centro la Calabria: «L’amministratore delegato della Minerva è Gianluca Curti, un romano doc che ama la Calabria. Ha collaborato tantissimo con la nostra regione: con il Reggio Calabria Film festival, con la Calabria Film Commission, con il Magna Graecia Film festival e così via. La società ha prodotto in questi 60 anni circa 100 film e molti set sono stati ambientati in Calabria e chiaramente ora l’unione delle nostre due esperienze, la mia provenienza e l’amore di Curti per la Calabria, ha dato la spinta per sviluppare dei progetti che vedranno la nostra Calabria, quella bella, protagonista».

 

La storia di Cosetta Lagani è una storia come tante di chi decide di lasciarsi alle spalle la sua terra per inseguire le proprie ambizioni. Da qui il messaggio della professionista a chi sta cercando una sua dimensione professionale: «L’importante è crederci. La passione è importante ma anche lo studio e l’impegno sono fondamentali. Non bisogna smettere mai di essere curiosi».