VIDEO | La manifestazione nata da un’idea dell’amministrazione comunale per la valorizzazione del patrimonio immateriale del borgo dell’antica Castelvetere
Tutti gli articoli di Spettacolo
Un incontro vibrante tra i Tamtando e Caulonia che ha visto i loro 45 elementi provenienti dalla Val d’Aosta ravvivare il centro storico con le più svariate percussioni. Un primo campus coinvolgente e brioso ha aperto i lavori di Caulonia Cantiere del Suono, il progetto nato da un’idea dell’amministrazione comunale per la valorizzazione del patrimonio immateriale del borgo dell’antica Castelvetere.
La vivacità ed il ritmo hanno caratterizzato due giorni di musica e di piena socializzazione, con la partecipazione di oltre 30 corsisti che hanno frequentato il campus tenuto dal maestro Marco Giovinazzo. «E’ stata un’esperienza fantastica – ha raccontato – è emozionante venire qui al Sud dal profondo Nord e scoprire quanto calore c’è e quanto da queste parti ci tengano alla cultura per mandare dei messaggi soprattutto di pace in questo momento difficile».
Il laboratorio si è tradotto in un weekend tra suoni, vibrazioni e tanta emozione. Un vero e proprio viaggio alla scoperta del mondo delle percussioni. Attraverso la pratica strumentale sui tamburi bassi africani e sulle principali percussioni brasiliane gli incontri collettivi sono stati incentrati sul fare musica in gruppo attraverso canti e ascolti a tema.
«Ho trovato uno spirito di accoglienza davvero incredibile – prosegue Giovinazzo - anche gli iscritti al mio seminario e agli stage sono stati tanti. Sono davvero molto contento». Dopo una partenza al ritmo di tamburi, il 2 e 3 aprile sarà la volta del maestro Andrea d'Alpaos, compositore, arrangiatore e direttore di cori dall’intensa attività concertistica che trasformerà il canto sonoro in emozione dal repertorio popolare al Gospel.