Il cantautore ripercorre il suo viaggio al Festival di Sanremo 2025 con leggerezza e sincerità: «La mia canzone è una lettera a mia figlia, nata senza pressioni. In Svizzera? Peccato non andare, avrei stupito con i miei outfit da parroco»
Tutti gli articoli di Spettacolo
PHOTO
Dopo aver conquistato il podio del Festival di Sanremo 2025, Brunori Sas ha commentato con il suo stile inconfondibile, fatto di ironia e sincerità, sottolineando come il pubblico abbia premiato la sua musica autentica, lontana dalle logiche più tradizionali della gara. Un traguardo che il cantautore calabrese non si aspettava, ma che ha accolto con gioia e leggerezza.
«Per me questa canzone è una sorta di lettera a chi ha rivoluzionato la mia esistenza: mia figlia», ha raccontato Brunori, visibilmente emozionato. «Ero già felice giovedì, quando ho sentito l’applauso alla fine dell’esibizione. Mi faceva piacere sapere che un brano non scoppiettante e forse nemmeno “da Sanremo” potesse comunque arrivare al cuore delle persone. Tutto quello che è successo dopo è stato un regalo in più».
Parole che raccontano la sua filosofia: niente aspettative, niente pressioni, solo il piacere di condividere la propria musica. «Non avevamo nulla da perdere o da guadagnare e, proprio per questo, a volte capitano cose belle», ha aggiunto con un sorriso.
Con la sua consueta ironia, Brunori non ha resistito a lanciare una battuta sul mancato accesso all’Eurovision Song Contest, lasciando intendere che avrebbe partecipato volentieri, a modo suo: «Mi spiace solo perché con la mia fisicità avrei potuto portare sul palco gli outfit da parroco! Un look calabro-rock! Avevo già contattato lo stylist di Achille Lauro per un deciso cambio d’immagine e per una svolta nello stile musicale… ».
Il pubblico in sala ha colto subito il riferimento al suo stile sobrio ed essenziale, che negli anni è diventato quasi un marchio di fabbrica, sempre in bilico tra eleganza minimale e understatement.
Ma Brunori ha anche riflettuto con più serietà sul significato del suo piazzamento: «È un podio di tutti ragazzini, vorrei sottolinearlo, come me!», ha scherzato, prima di tornare su toni più pacati. «Credo che sia stato premiato il fatto che siamo venuti qui in modo autentico, senza indossare un vestito su misura per la situazione. E penso che questo sia stato percepito dalle persone».
Un successo inaspettato ma meritato, per un artista che ha saputo rimanere fedele a se stesso, anche in un contesto competitivo come quello del Festival, dove spesso vincono le canzoni più costruite per il palco. Brunori Sas, invece, ha vinto con la semplicità.