Il 2017 potrebbe essere l'anno giusto per cominciare la caccia al tesoro. Il braccio di ferro tra l'amministrazione comunale di Cosenza ed il ministero ai beni culturali, per il momento, è andato in soffitta. Ma della leggenda di Alarico si continua a parlare. Nel bene e nel male, le gesta del barbaro re dei Visigoti incuriosiscono. Soprattutto lontano dalla Calabria.

 

Il settimanale Oggi pubblica un sostanzioso articolo sulle pagine della rivista in questi giorni in edicola mentre il sindaco ha fatto sapere che la troupe di una casa di produzione cinematografica di Los Angeles nei giorni scorsi ha effettuato una serie di sopralluoghi in città con l'idea di girare un documentario. Occhiuto ci crede. Non nella scoperta del tesoro evidentemente, ma nelle potenzialità di attrazione turistica che il brand di Alarico è in grado di esercitare.

La collocazione della scultura di Paolo Grassino alla confluenza dei due fiumi è stato solo il primo passo cui dovrebbe seguire la costruzione del museo al posto dell'ex Hotel Jolly, nel cuore del centro storico. A Dorina Bianchi, riconfermata nella carica di sottosegretario, il compito di mediare tra la posizione del sindaco e quella del ministro Franceschini. Del resto Alarico, è il caso di dirlo, è ormai da tempo morto e sepolto. Per questo proprio non si capisce a chi possa incutere paura.


Salvatore Bruno