VIDEO | I lavori non sono stati ancora assegnati, al contrario di Lamezia dove sarà tutto pronto per fine aprile. Intanto calano i contagi ma «vogliamo essere pronti a ogni evenienza», spiegano dalla Regione
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Mentre a Lamezia Terme sono stati assegnati i lavori per la realizzazione di 10 posti di Terapia intensiva Covid, previsti nell’area esterna al Presidio ospedaliero Giovanni Paolo II – saranno completati e consegnati il 30 aprile –, a Vibo Valentia i tempi si allungano. «Entro 10 giorni – fanno sapere dalla Regione Calabria – saranno affidati i lavori per la realizzazione di altrettanti posti letto, solo in seguito potranno partire gli interventi». E intanto davanti allo Jazzolino l’area è già pronta ad ospitare i moduli. Il terreno è stato spianato e transennato non senza polemiche, per via della decisione di radere al suolo gli alberi secolari.
«Vogliamo essere pronti ad ogni evenienza»
Terminati gli adempimenti burocratico-amministrativi si procederà dunque con i lavori. Si tratta di due nuovi presidi sanitari straordinari operativi, uno a Lamezia e l’altro a Vibo, per poter affrontare un eventuale peggioramento della situazione epidemiologica. Finanziate dal ministero della Salute, le strutture saranno allestite dalla Protezione civile nazionale e realizzate in collaborazione con la Marina militare.
«Vogliamo essere pronti ad ogni evenienza – dichiarava a metà gennaio il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – proprio perché in Calabria la situazione della sanità è più complessa rispetto alle altre regioni».
Il Covid allenta la corsa
La situazione epidemiologica è oggi in netto miglioramento. Nessuna corsa contro il tempo dunque, ora che il virus sembra avere allentato la presa e gli ospedali non sono più sotto pressione. Ma una chiara necessità di potenziare il sistema sanitario per non farsi trovare ancora una volta impreparati davanti a una possibile nuova ondata, soprattutto alla luce delle tante carenze. Ne sa qualcosa Vibo Valentia, il capoluogo calabrese che attende da vent’anni la costruzione del nuovo ospedale e che non ha una Terapia intensiva Covid.