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Girl getting a vaccine
«Il 96,80% dei bambini calabresi è vaccinato. I dati del Ministero della Salute, aggiornati fino al 3 febbraio 2016, confermano che la nostra regione è al quarto posto in questa speciale classifica, superando realtà all'avanguardia dal punto di vista sanitario come Emilia Romagna e Lombardia».
E' quanto afferma Monica Zinno, presidente dell'associazione infanzia e adolescenza "Gianni Rodari", commentando quanto emerso nel corso di un incontro fra i pediatri di famiglia nella Cittadella regionale di Catanzaro, alla presenza dell'assessore Federica Roccisano.
«Mi chiedo – continua Monica Zinno – su quali dati empirici si siano basati i partecipanti all'incontro di Catanzaro. Affermare che in Calabria i bambini vaccinati sono troppo pochi e promuovere la solita vulgata del trend negativo sono atteggiamenti che contribuiscono a veicolare informazioni sbagliate e restituire un'immagine della nostra regione sempre negativa, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. E in questo caso non ce n'era davvero bisogno, visti gli ottimi risultati anche certificati da enti autorevoli. Il sistema sanitario calabrese soffre e mostra crepe in tutti i comparti. Non è un mistero e non possiamo certo nascondere il fatto che la salute è un diritto parziale in questa nostra strana regione. Ma quando siamo in presenza di una Calabria dove, invece, qualcosa funziona e meglio rispetto a territori in cui la sanità ha un meccanismo virtuoso e rodato da molti anni, abbiamo il dovere di rimarcare con forza questo dato. E abbiamo il dovere di contestare la diffusione di dati precari che non corrispondono al vero e alimentano una percezione negativa di un fenomeno così importante».
Delle affermazioni contestate dall’assessore regionale al Welfare Federica Roccisano per la quale la Zinno si sarebbe lasciata andare a delle considerazioni "in libertà" prendendo in esame solo un dato specifico del report del Ministero della Salute.
«La Calabria – ha scritto la componente del governo regionale sul suo profilo facebook - registra una copertura del 96,08 per cento rispetto all'esavalente che comprende i quattro vaccini obbligatori: antipoliomelite, antitetano, antidifterite ed antiepatite.
Purtroppo occorre dire che per morbillo, rosolia e parotite invece il dato è 83,2 per cento, dato che cala al 65,7 per cento per la seconda dose (quart'ultima regione in Italia). Per il papilloma il dato si ferma al 55,8 per cento. In Calabria vi sono tre livelli Lea non raggiunti uno dei quali è proprio la copertura della seconda dose per morbillo rosolia e parotite dove il livello di raggiungimento dovrebbe essere del 95 per cento sia per la prima che per la seconda dose».
Insomma, la presidente Monica Zinnò avrebbe preso un abbaglio descrivendo una situazione che, a sentire la Roccisano, non è tanto rosea.
A dare man forte all'assessore regionale anche Maria Grazia Licastro, vicepresidente in Calabria dei “Pediatri di Famiglia”.
«Premesso - ha detto la Licastro – che i pediatri agiscono sempre secondo scienza e coscienza, la signora Zinno forse dovrebbe acquisire qualche competenza in più sulla lettura ed, armandosi di pazienza, approfondire l’analisi delle tabelle che fanno riferimento ai dati medesimi. Se avesse fatto ciò, si sarebbe accorta che la copertura alla quale lei fa riferimento riguarda solo quelle vaccinazioni rese obbligatorie per legge e che le percentuali calano fortemente per le vaccinazioni raccomandate dal ministero alla salute e dall’OMS, mantenendosi molto al di sotto del tetto del 95% previsto per la copertura, ad es., di morbillo, rosolia e parotite. Consiglierei, dunque, maggior attenzione nel riportare notizie che possono divenire pericolose, ingenerando una falsa percezione di tranquillità rispetto a condizioni che, se sottovalutate, potrebbero creare gravi conseguenze per la salute dei nostri bambini».