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Il fine settimana appena trascorso è stato un inferno, raccontano gli operatori, per via dell’astensione dal lavoro del personale della Sgs, una delle cinque ditte dell’associazione temporanea di imprese aggiudicataria di un appalto “problematico” e su cui in passato aveva allungato le sue mire il mondo di mafia capitale, col consorzio CNS di Salvatore Buzzi.
Mentre a Locri è stata avviata un’indagine che riguarda la consorella Coopeservices, nel nosocomio spoke della Piana di Gioia Tauro l’anomalia chiama in causa la burocrazia dell’azienda. Una gara per 5 milioni di euro in 5 anni, aggiudicata a fatica nel settembre scorso dopo un bando che risale al 2013.
Ma una “svista” condanna al degrado l’ospedale. Così come è oggi infatti il capitolato autorizza la ditta a non pulire nel fine settimana i locali ad alto rischio, quali le sale operatorie e i reparti. Solo il blocco di questi giorni, avrebbe indotto l’Asp a convocare per la giornata di oggi una riunione per tentare di rivedere le consegne. La svista c’è e in questi giorni, nei locali che per definizione devono essere salubri, si è vista e si è sentita.
Agostino Pantano