Tanti i turni scoperti per la prestazione di continuità assistenziale con criticità soprattutto nei Pronto soccorso. Nessuna candidatura alla selezione dell’Azienda sanitaria
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Cassano vive una fase di seria e preoccupante situazione sanitaria, la carenza di medici sta provando la comunità che si trova costretta a sopperire alla meglio soprattutto quando il medico di famiglia gode del proprio meritato riposo.
E il disagio si avverte maggiormente quando la prestazione del medico per la continuità assistenziale (ex guardia medica) diventa carente in quanto delegato a garantire assistenza la notte oltre ai giorni prefestivi e festivi.
Ad oggi è presente un solo medico che umanamente fa quello che può per coprire le notti e i festivi, ma molti turni restano scoperti provocando due grossi disagi: un afflusso eccessivo nei Pronto Soccorso conseguenti a interventi del 118 e, di conseguenza, la mancanza di copertura del medico per l’Hospice durante le notti che, già di suo, è carente di medici.
L’Hospice “San Giuseppe Moscati” di Cassano è inquadrato come “struttura territoriale”, tipologia che esclude la presenza di medici nella struttura durante la notte (ecco l’importanza della presenza del medico per la continuità assistenziale) garantendoli solo dal lunedì al sabato (38 ore settimanali) ma al momento, anche se rinforzato con altri infermieri, lo stesso reparto è carente di un operatore socio-assistenziale e proprio di un medico assegnato. Difficoltà anche per la figura dell’assistente sociale, essenziale nell’accompagnare il disagio della malattia per ricoverati e familiari. Delle due unità che ben garantivano l’assistenza, una ha raggiunto l’età pensionabile e l’altra lo farà a settembre.
Bando deserto
Ma tornando alla questione del medico, questa volta l’Asp non ha atteso. Ha immediatamente aperto la procedura con un bando offrendo un contratto “a tempo determinato”, per giovani medici con una graduatoria specifica per il comune di Cassano. Probabilmente, soprattutto per quelli specializzandi, la guardia medica non è più molto apprezzata. Di contro, anche la forma contrattuale proposta può avere significativamente generare una riluttanza al ruolo, molto più attraente lo potrebbe essere, pensiamo, se il contratto venisse riformulato da “determinato” a “indeterminato”.
La mancanza di candidature di giovani dottori potrebbe anche essere legata al sito dove, diciamo la verità, la notte mette ansia e paura. In altri contesti, la postazione fisica che ricovera la presenza del medico per la continuità assistenziale (ex guardia medica) è un deterrente in tema di sicurezza personale magari perché stazionati in zone isolate e lontane da centri abitati. Non certo a Cassano dove i locali preposti sono individuati a piano terra nel complesso del Poliambulatorio ricadente nella frequentata Via Pontenuovo, bretella baricentrica che lega Cassano centro con Lauropoli, e, nell’immediatezza, la sicurezza è garantita con la presenza di una guardia giurata.
Intanto, tra mille e più ipotesi, la situazione lapidaria è statica. Il problema persiste, urge con somma urgenza una soluzione capitale per garantire al bacino importante come quello di Cassano la serenità sanitaria che spesso è vitale.