C’è aria di rivolta tra le fila delle associazioni e delle cooperative che a Catanzaro gestiscono il trasporto di pazienti dializzati. E a partire da sabato la situazione potrebbe precipitare dal momento che è stato annunciato il blocco dei trasporti a seguito della sospensione dei pagamenti da parte dell’Asp. Gli ultimi rimborsi per il servizio prestato in favore dell’azienda sanitaria risalgono a dicembre, da due mesi le associazioni continuano a svolgere le attività ma senza ricevere le dovute spettanze.

Così si va verso il blocco. Lo si legge in una nota diffusa dal raggruppamento di dieci tra associazioni e cooperative: «Ormai sono anni che gli emodializzati combattono affinché non siano trattati dalla Regione e dall’Asp come utenti di seri B» scrivono.

Le associazioni ricostruiscono il quadro: «Dopo tantissime manifestazioni, dopo quasi trent’anni, il 4 luglio 2023, la Regione Calabria con dca 191, ha approvato un nuovo regolamento per la gestione dei trasporti dei pazienti nefropatici sottoposti a sedute dialitiche con il relativo aggiornamento delle tariffe di rimborso, che, avrebbero dovuto garantire l’assistenza all’utente ma, che invece ne complica radicalmente la gestione» precisano.

Risale infatti a marzo 2024 la richiesta di un incontro svolto negli uffici dell’Asp a cui hanno partecipato il direttore amministrativo, Tiziana Ciuci, il direttore del distretto di Catanzaro, Tiziana Parrello, il direttore del distretto di Soverato, Maria Concetta Loprete e il direttore del distretto di Lamezia Terme, Luciano Manfredi.
Nell’incontro «vengono concordati punti importanti per la tutela e la garanzia dell’utente dializzato, soprattutto la periodicità nei rimborsi». A cui fa seguito la stipula di un accordo tra associazioni, aziende, cooperative e l’Asp in cui «si conviene quanto precedentemente concordato» .

Ma secondo quanto ricostruito, «con il proseguo dei mesi, confrontandosi con i vari distretti e, avendo superato il periodo di emergenza, inizia una nuova interpretazione del documento redatto e discusso nella sede della direzione generale, portando nuovamente i trasportatori a continui incontri per chiarimenti ma soprattutto per cercare in qualsiasi modo di scongiurare quello che ormai purtroppo è inevitabile».

Ma il documento non è l’unica ragione: «Da dicembre 2024, un amministrativo che gestiva il rimborso utenti dializzati è andato in pensione (di questo però l’Asp ne era a conoscenza da 7/8 mesi almeno), lasciando ovviamente pratiche di rimborso sospese, lasciando i trasportatori per l’ennesima volta, a dover anticipare economicamente soldi non dovuti per garantire il servizio».

Alla data attuale, le associazioni «vantano crediti non ancora lavorati dagli uffici amministrativi, con esplicita risposta da alcuni direttori: “Siamo sotto organico”. Crediamo che con la salute delle persone non si gioca, non esistono utenti di seria A e utenti di seri B».

A tal proposito, le associazioni, cooperative, aziende, hanno chiesto e ottenuto grazie alla sensibilità del dottor Francesco Lucia, dirigente dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria un incontro fissato per venerdì 7 marzo: «Sperando di risolvere quello che potrebbe annunciarsi come un altro terribile periodo per i pazienti nefropatici, che, potrebbero già da sabato, dover chiamare il 118 per il trasporto per effettuare la terapia salvavita».