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È stato annullato dalla prima sezione del Tar Calabria il decreto del commissario per l’attuazione del piano di rientro sanitario che disciplina le modalità di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie regionali (81/2016). Il provvedimento era stato impugnato dalla Fp Cgil che contestava la modifica apportate dalla struttura commissariale ad un regolamento approvato con legge regionale riguardante il reclutamento del personale sanitario. Nello specifico, il decreto consentiva l’applicazione di “qualsiasi forma contrattuale prevista dall’ordinamento civile” mentre la legge regionale faceva riferimento al solo lavoro subordinato o libero professionista nel rispetto dei contratti collettivi di categoria.
Secondo i giudici amministrativi, la riforma della legge regionale incide in maniera innovativa sull’ordinamento giuridico e sulla stabilizzazione dei lavoratori, ragion per cui ha deciso di annullarlo. In particolare, il Tar ha confermato il mancato rispetto del principio di separazione tra organi legislativi ed esecutivi dal momento che il commissario nel caso in cui decida di intervenire su un provvedimento di legge regionale è obbligato a trasmetterli al Consiglio regionale indicandone i motivi di contrasto. Il Consiglio regionale è chiamato a provvedere nei successivi sessanta giorni ma nel caso esaminato, secondo i giudici amministrativi, il decreto non ha seguito l’ter previsto dalla normativa. Il tar ha quindi disposto l’annullamento nella parte in cui interviene su materie disciplinate dalla legge regionale.
Luana Costa