VIDEO | È la proposta di legge che sarà discussa venerdì in Consiglio regionale. Retribuzione più alta anche per i dirigenti sanitari. Il provvedimento peserà per un milione di euro sui conti del settore. Ecco gli altri provvedimenti all’ordine del giorno (ASCOLTA L'AUDIO)
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Dopo la scelta di qualche giorno fa, maturata all’interno della conferenza dei capigruppo, di congelare ancora una volta le nomine di competenza del Consiglio regionale “negli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo della Regione, nonché degli enti anche economici, e delle aziende da essa dipendenti”, comprese le varie figure dei garanti, il presidente Filippo Mancuso ha reso noto l’ordine del giorno dell’Assemblea convocata già per venerdì prossimo 29 luglio, alle ore 15, a Palazzo Campanella.
Undici in tutto, per il momento, i punti all’ordine del giorno da discutere in aula, tra cui diverse prese d’atto e approvazioni di modifiche ai Piani finanziati: dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, alla rimodulazione nell’ambito del Piano di azione e coesione della scheda d’intervento relativa ad “Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche e aree degradate, siti di stoccaggio”; dalla presa d’atto nell’ambito del Piano sviluppo e coesione delle determinazioni del Comitato di sorveglianza per la variazione del Piano finanziario della sezione ordinaria, alla rimodulazione della scheda relativa alle politiche attive del lavoro del Pac 2007/2013.
Ma poi anche proposte di legge importanti, come la modifica al Piano regionale di gestione dei rifiuti, o l’istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, le “disposizioni in materia di vincolo idrogeologico; la disciplina dei Marina resort; il "Riconoscimento del concorso Internazionale dei Madonnari, Città di Taurianova”.
Sanità, su gli stipendi per i Dg
E se al primo punto all’ordine del giorno è posta una interrogazione a risposta immediata – a firma del capogruppo di FdI, Giuseppe Neri - circa la situazione e i potenziali sviluppi della società in house del Comune di Reggio Calabria, “Hermes”, all’ultimo punto è inserita la Proposta di legge n. 88/12^, di iniziativa dei Consiglieri regionali Arruzzolo, Neri, Loizzo, Crinò, De Nisi, Graziano, recante: “Modifica all’articolo 65 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009)” di cui sarà relatore Caputo.
Attualmente – spiega la delibera - per effetto dell’art.65 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (quello che si intende modificare, ndr), il trattamento economico complessivo riconosciuto ai Direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere è pari al 20% di quello statuito dal Dpcm 19 luglio 1995, n. 502, per come modificato dal Dpcm 31 maggio 2001, n. 319, e si sostanzia (compresi gli oneri derivanti) in oltre 167 mila euro per i direttori generali di Aziende ospedaliere e sanitarie; 134 mila circa per i Direttori sanitari e amministrativi.
La disposizione di legge regionale, pertanto, ha avuto l’effetto di compensare il minore gettito proveniente dall’esenzione dal pagamento dei ticket, riconosciuta quale misura di sostegno nella partecipazione pubblica alla spesa sanitaria.
Con l’abrogazione dell’art.65 della legge regionale 19/2009, per effetto delle disposizioni che si vogliono introdurre, il trattamento economico complessivo riconosciuto ai Direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere è riportato al valore originario, cioè a 154.937,07 euro per il Direttore generale e a 123.949,66 euro per il Direttore Sanitario e Amministrativo (80% dei quello del Direttore generale). Che in definitiva- nel tutto compreso - porterà il compenso dei Direttori generali a 209.443,93 euro, e quello dei Direttori sanitari e amministrativi a 167.555,14 euro.
Una modifica che sostanzialmente viene assunta anche per rendere più attrattiva la sanità calabrese. Un tema caro al presidente Occhiuto che in più occasioni ha lamentato la difficoltà di attrarre medici in Calabria. Una situazione che evidentemente si riverbera anche sui ruoli apicali visto che nel testo della delibera si esplicita che in questi anni “il permanere della riduzione operata dall’articolo 65 della legge regionale 12 giugno 2009 ha fatto sì che la Regione Calabria diventasse tra le realtà regionali meno attrattive nella selezione di profili professionali adeguati alla complessità delle attività occorrenti a garantire il conseguimento degli obiettivi del Piano di Rientro”.
Considerando che le aziende sanitarie e ospedaliere sono 9, l’incidenza complessiva dell’intervento abrogativo è pari a 980.186,83 euro annui, di cui 725.104,92 riferiti al trattamento lordo spettante ai percipienti – in soldoni quasi 31 mila euro in più per i Dg e quasi 25 per Ds e Da - e 255.091,91 euro per oneri riflessi e Irap a carico della Regione.
I maggiori compensi previsti per l’anno in corso (2022) che saranno erogati a partire da agosto sono invece quantificati in 408.415,35 euro.
“Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, quantificati in euro 408.415,35 per l’annualità 2022 e in euro 980.196,83 per ciascuno degli esercizi finanziari 2023-2024, si fa fronte con le risorse del fondo sanitario indistinto assegnato dallo Stato a valere sulle risorse relative al finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA del bilancio di previsione 2022/2024”.