L’orizzonte del congresso regionale di reumatologia ospitato nell’aula magna dell’Università della Calabria è quello di arrivare alla definizione della rete reumatologica calabrese, per consentire un efficace approccio alle cure delle 150 patologie reumatologiche diffuse tra la popolazione, prima causa di dolore e di disabilità. Fondamentale l’integrazione tra i servizi ospedalieri e quelli territoriali.

Il tavolo tecnico

Già convocato un tavolo tecnico dalla struttura del Commissario ad acta Roberto Occhiuto propedeutico alla pubblicazione di un decreto che dovrà stabilirne elementi, soggetti di appartenenza e modalità di funzionamento: «Siamo molto fiduciosi – ha detto Giuseppe Varcasia, responsabile dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’ospedale Spoke di Castrovillari – Raggiungere questo obiettivo è importantissimo perché la reumatologia necessita di un approccio multidisciplinare. Senza una rete territoriale valida e senza una rete di secondo e terzo livello valida, il paziente non potrà essere valutato in modo corretto. Tenderà quindi all’emigrazione sanitaria con grave perdita economica per le casse regionali» La due giorni si è articolata in dieci sessioni di approfondimento scientifico con circa cinquanta relatori provenienti da tutta Italia.

L'impatto sulla qualità della vita

Notevole l’impatto delle malattie reumatologiche sulla qualità della vita, sul paziente ed anche sulle famiglie. Si tratta di patologie croniche, evolutive e spesso invalidanti che richiedono un percorso di diagnosi e cura condiviso da specialisti di differenti branche della medicina, per fissare con maggiore precisione il quadro clinico e programmare il miglior percorso terapeutico: «La sfida è intercettare i pazienti nella fase più precoce, soprattutto se si tratta di soggetti in età pediatrica o comunque ancora giovani ed attivi, la cui invalidità rappresenta pure un costo sociale» ha sostenuto Pietro Gigliotti, responsabile della reumatologia specialistica ambulatoriale dell’Asp di Cosenza. Roberta Pellegrini, dirigente medico dell’Unità operativa di Medicina Valentini dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, ha messo in evidenza come le due giornate di approfondimento scientifico, confronto e aggiornamento sulle patologie reumatiche «abbiano offerto un valido contributo al dibattito sulla costruzione della rete di reumatologia integrata territorio-ospedale anche alla luce del relativo disegno di legge in discussione al Senato. Negli ultimi anni peraltro - ha ricordato - si sono affermate nuove conoscenze sulla patogenesi e l’evoluzione clinica di molte di queste malattie che ci consentono di effettuare una diagnosi più precoce e una terapia più mirata».

Ampia partecipazione

Il simposio ha registrato la partecipazione di pneumologi, dermatologi, gastroenterologi, cardiologi, nefrologi, radiologi, pediatri e fisiatri offrendo una occasione di confronto ad ampio spettro tra i diversi professionisti che, da diversi punti di vista, si confrontano con le malattie reumatiche. La rete reumatologica regionale è stata inoltre al centro della tavola rotonda, sul tema politiche sanitarie nelle malattie reumatologiche: stato dell’arte nella Regione Calabria alla quale hanno partecipato tra gli altri, il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera, Vitaliano De Salazar ed il direttore generale dell’ Asp, Antonello Graziano.