Presentata a palazzo Campanella la seconda relazione regionale annuale della Garante della Salute. Tra i principali vulnus anche la mancata attuazione di percorsi di diagnostico-psicoterapeutico-assistenziali nelle patologie oncologiche
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«Anche in questo secondo anno di attività, sulla base delle segnalazioni pervenute all’ufficio, il dato allarmante concerne le lunghe liste d’attesa per accedere a prestazioni e servizi, pronto soccorso sovraffollati, difficoltà nell’accesso ai reparti per mancanza di posti letto per il ricovero e anche difficoltà per la mancata attuazione di percorsi di diagnostico psicoterapeutico assistenziali per quanto riguarda le patologie oncologiche».
Riassume così i dati più rilevanti e preoccupanti la garante regionale della Salute della regione Calabria, Anna Maria Stanganelli che questa mattina ma presentato a Reggio, nella sala Federica Monteleone di palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, la seconda Relazione Annuale del suo mandato.
Il documento, che compendia le attività svolte in questo 2024, è stato dedicato al piccolo Gabriele, bambino di 8 anni affetto da disturbo dello spettro autistico. Grazie alle segnalazioni della mamma e alle virtuose sinergie istituzionali attivate dalla Garante, Gabriele vive adesso assistito adeguatamente in un casa famiglia.
I dati per territorio: maggiori criticità segnalate dall'Asp di Cosenza e dal Gom di Reggio
Entrando nel dettaglio, garante Stanganelli ha anche fornito qualche dato relativo ai singoli territori. «Per quanto riguarda le aziende sanitarie le maggiori criticità pervengono dall’Asp di Cosenza e, per quanto riguarda le aziende ospedaliere, dal Gom di Reggio Calabria. In questo secondo anno di attività il garante – ha altresì sottolineato – si è confermato un riferimento istituzionale fondamentale. Migliaia le segnalazioni pervenute da cittadini, associazione e personale medico».
Nella relazione si legge, altresì, che «per quanto riguarda le segnalazioni riguardanti disservizi al Pronto Soccorso, primeggia il dato della provincia di Cosenza (29%); seguono Crotone e Reggio Calabria (26%), Catanzaro e Vibo Valentia (25%). Altro tasto dolente è quello legato alla condizione delle strutture sanitarie: in questo caso, secondo quanto lamentato dai cittadini, non brillano i presidi sanitari di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; meglio Reggio Calabria e Cosenza. Per quanto attiene, invece, la presa in carico del paziente all'interno delle strutture ospedaliere, difficoltà nella gestione del paziente oncologico si evincono, perlopiù, nella provincia di Reggio Calabria; ricorrenti segnalazioni pervengono anche da Crotone; a seguire, le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza. Sotto il profilo degli aspetti relazionali, i reclami maggiori sono pervenuti dalla provincia di Reggio Calabria. In particolare il Gom di Reggio Calabria è primo per segnalazioni di criticità con il 37%, il 38% e il 37% rispettivamente sul fronte delle liste d’attesa, del pronto soccorso e delle condizioni delle strutture sanitarie. E ancora sempre al Gom raggiungono il 38% e il 36% le segnalazioni legate all’assistenza ospedaliera e alla gestione del paziente oncologico».
Lo stato dell’arte e i primi propositi per proseguire: la Neuropsichiatria infantile
«Devono essere predisposti dei canali preferenziali per rispondere ai bisogni più impellenti di persone in condizioni di fragilità come anziani e pazienti oncologici. Spesso vengo interpellata laddove c’è l’impossibilità di una prenotazione. C’è poi la gravissima lacuna di un reparto di Neuropsichiatria infantile in Calabria. Il prossimo anno, tra i primi atti, ci sarà proprio la convocazione di un tavolo tecnico con medici, associazioni, istituzioni per accendere i riflettori su questa problematica, affinché tante famiglie e tanti bambini non debbano più migrare altrove per curarsi, ma possano rimanere nella nostra regione. Il tema della migrazione sanitaria resta anch’esso prioritario, nonostante le eccellenze già esistenti sul nostro territorio conseguite anche con i nuovi investimenti provenienti dal Pnrr. Occorre potenziare ed essere attrattivi anche per i nostri medici affinché rientrino. Ci auguriamo che, anche alla luce, delle nuove frontiere della telemedicina dell’intelligenza artificiale, la nostra sanità possa essere ridisegnata e migliorata».
Dimezzare i dati sulla migrazione sanitaria
Ha introdotto i lavori il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.
«Per una regione come la Calabria che è stata commissariate per 14 anni, la figura del garante della Salute credo sia fondamentale. Adesso il commissario non è più esterno ma è il nostro presidente e penso si stia svolgendo un ottimo lavoro. Un lavoro che non è subito visibile. Ci vorrà del tempo affinché tutti i provvedimenti possano dare risultati più evidenti. Stiamo comunque lavorando. Penso alle 3000 assunzioni, all’acquisto di molte nuove attrezzature. Si è messo mano anche alle liste d’attesa, si stanno modificando i programmi. Certamente c’è molto da fare e su cui lavorare. Io spero che alla fine legislatura si risultati siano ben visibili. Auspichiamo di potere dimezzare l'aumento di spesa per mobilità sanitaria passiva registrata rispetto al 2022 e quantificata in 300 milioni di euro. Come speriamo di dimezzare il dato dei 60 mila calabresi che vanno fuori regione e del milione di pernottamenti dei parenti che li seguono per assisterli». Così ha concluso il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.
La proposta di creazione dei centri di grande eccellenza
Tra gli autorevoli relatori anche Rocco Bellantone, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.
«Dal nostro osservatorio non possiamo non confermare i dati di una grande migrazione sanitaria e una fuga dalle cure che nelle gran parte dei casi è legata a difficoltà di eccessiva attesa o logistiche. Io penso che la migrazione sanitaria non è necessaria nella misura in cui avviene dalla Calabria. Dobbiamo invertire questa tendenza dal punto di vista psicologico, ma questo lo possiamo fare soltanto creando dei centri di grande eccellenza in Calabria. Suggerirei di riunire in punti ben precisi la cura delle patologie più importanti al fine di dare risposte adeguate. Io vedo qui tanto entusiasmo, tanta voglia di fare e non posso che ribadire che l’Istituto di Sanità è al fianco delle autorità calabresi per migliorare questa situazione. Sono sempre stato favorevole all’istituzione del garante della Salute. A mio avviso il cittadino ha bisogno di un riscontro diretto. Troppe volte si trova davanti a un muro laddove dovrebbe avere risposte. Io auspicherei anche l’introduzione di un Garante nazionale che possa coordinare i garanti regionali». Così ha concluso Rocco Bellantone, Rocco Bellantone, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.
Il progetto Musicarte
Salute è anche integrazione e benessere nei luoghi deputati alla formazione. La sala Monteleone oggi è stata, pertanto, impreziosita anche dalle opere del progetto Musicarte del polo tecnico professionale Righi-Boccioni-Fermi di Reggio Calabria, guidato da Anna Maria Cama.
«Siamo onorati di avere esposto, su invito della garante Stanganelli, anche in questa sala i lavori realizzati dai nostri ragazzi, anche ragazzi speciali, nell'ambito del progetto Musicarte promosso presso il nostro polo professionale. È il frutto di lavori realizzati ascoltando musica e ispirandosi alla Costituzione. La mostra è itinerante dopo questa tappa odierna sarà anche esposta alla Reggia di Portici a Napoli. Siamo già stati accolti nell’Ipogeo di piazza di Piazza Italia e in piazza Orsi al Museo di Reggio. Inoltre oggi, in forza del protocollo che abbiamo sottoscritto con il conservatorio Cilea di Reggio Calabria, abbiamo anche coinvolto un quartetto di giovani musicisti che ha allietato l'incontro». Così Anna Maria Cama, dirigente scolastica del Polo tecnico professionale Righi-Boccioni-Fermi di Reggio Calabria.