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Sono pronti alla lotta e alla mobilitazione i rappresentanti della Cgil di Catanzaro e Lamezia Terme. Lo hanno ribadito nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro per denunciare le criticità della sanità nella provincia catanzarese. Bruno Talarico, segretario Fp Cgil Catanzaro e Lamezia Terme, Raffaele Mammoliti, segretario generale Cgil Catanzaro, e Ivan Potente, coordinatore provinciale Fp Cgil Medici Catanzaro e Lamezia Terme, hanno voluto aprire una discussione in merito ad un settore fondamentale per la vita dei cittadini.
Diversi i punti trattati, intorno ai quali si chiede chiarezza. E’ Talarico ad aprire i lavori partendo dalla ormai nota vicenda dell’integrazione tra l’ospedale Pugliese Ciaccio e il policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro, sulla quale la Cgil lamenta oltretutto di non essere stata coinvolta o interpellata. In merito, Potente precisa che “si potrebbe anche essere favorevoli purchè vengano rispettati criteri specifici”.
“Se fossimo stati coinvolti, avremmo dato un nostro suggerimento, aggiunge Talarico, per poter applicare un protocollo che potesse rispettare non solo i clinici ma anche gli universitari”. La sanità privata è un altro aspetto cruciale che per i rappresentanti della Cgil talvolta “tiene prigioniera la Regione”. “Non siamo contro la sanità privata - puntualizza Talarico - che anzi a volte offre servizi importanti, laddove il pubblico non arriva, ma chiediamo il rispetto dei contratti e diciamo no all’utilizzo strumentale dei lavoratori”.
Altro aspetto che preoccupa è la riorganizzazione della rete ospedaliera del territorio. “E’ davvero necessario un nuovo ospedale a Catanzaro?” E’ questo il quesito al quale Talarico, Mammoliti e Potente vorrebbero una risposta, tenendo presente anche le strutture già esistenti. “Ci sono spazi vuoti da riempire - asserisce il coordinatore dei medici - e mi riferisco ai due terzi del policlinico, ancora disponibili, o ai locali della ex Villa Bianca con diversi padiglioni deserti”.
Si chiede poi chiarezza e impegno in merito al consolidamento della medicina del territorio, al nuovo piano di assunzioni, ai livelli essenziali di assistenza, ma si fanno anche nomi e cognomi. “Cosa ha fatto in questi anni il dirigente del Dipartimento Tutela Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria Riccardo Fatarella rispetto ai bisogni dei calabresi? Quando e quanto è stato presente?” chiede Ivan Potente. “Noi non vogliamo limitarci alla mera denuncia, dichiara Mammoliti, ma vogliamo aprire una interlocuzione con chi ha competenze e ruoli di responsabilità. Non ci interessa chi è o chi sarà il commissario,conclude, questo lo deciderà la politica. Noi pretendiamo risposte concrete nell’interesse dei cittadini altrimenti andremo avanti nella nostra battaglia”.
Rossella Galati