«Fatta salva la premessa che la riforma che propone Oliverio è auspicabile e va nella direzione di unificare la gestione degli ospedali lasciando alle Asp il territorio e la medicina di base, nostro malgrado abbiamo dovuto segnalare ieri in commissione Bilancio che i modi e i tempi con cui si presenta erano del tutto inappropriati.
In via generale la sinistra in Italia è abituata a fare le riforme con i “blitz” e senza la condivisione e la discussione della parti sociali stranamente mute da quattro anni in Calabria.
È stato così con la riforma del Titolo V della costituzione che ha generato la distruzione della sanità pubblica affidata alle Regioni e votata a maggioranza in parlamento.
È stato così con la riforma in una notte calabrese quando si accorparono le Asp e ancora oggi quella riforma o riorganizzazione resta inattuata o ha prodotto maggiori danni.
Si è tentato così anche ieri collegando al Bilancio una riforma che andava e va discussa nella commissione competente e su cui serve una riflessione profonda e la partecipazione anche dei medici e degli addetti ai lavori. Condividiamo l’ipotesi di una gestione unitaria della rete ospedaliera pubblica penalizzata in questi anni.
Non si può riorganizzare però la rete ospedaliera calabrese senza fare un punto sui risultati positivi e anche negativi del commissariamento e non si può farlo con lo sguardo rivolto al passato.
In questi anni sia rispetto al tema degli ospedali di frontiera, su cui questa sinistra ha sempre fatto solo triste propaganda, passando per le Case della Salute i cui finanziamenti sono spariti e nulla è stato realizzato e continuando con i ritardo che ancora si hanno nella realizzazione dei nuovi ospedali già finanziati e ne dipendono non certo da Oliverio ma da uno Stato dove stanno ormai fallendo tutte le grandi imprese che vincono appalti.
Ecco giusto alcuni esempi e potremmo aggiungere altri rispetto al tema dei Concorsi ancora non effettuati per il personale che impongono studio, serietà e partecipazione.
Aggiungo che nel frattempo, oltre i dati sulla migrazione che impongono anche qui una gestione semplificata per sbloccare liste di attesa ed attrarre primari per migliorare e aumentare gli interventi cosiddetti complessi, la Calabria ha subito altri cambiamenti dovuto allo spopolamento e anche a coraggiosi processi di fusione.
Quello più importante voglio ricordare è la Fusione tra Corigliano Rossano che diventa la terza città della Calabria e la prima della Provincia di Cosenza.
Già rispetto a questo esempio mi pare scontata la valutazione che dovrebbe prevedere in Calabria (vista la grandezza della provincia di Cosenza) un nuovo Hub e cioè quello di Corigliano Rossano a cui accorpare la gestione degli ospedali della fascia Jonica e Castrovillari e di cui chiederemo come Fratelli d’Italia la nuova istituzione nella rete ospedaliera della Provincia di Cosenza.
Così come su Catanzaro da anni si lavora all’accorpamento dei più grandi ospedali della Città.
Per queste ragioni siamo a favore degli accorpamenti e di questa epocale riforma.
Per una volta chiediamo però che vogliano discutere seriamente perché Oliverio ha avuto quattro anni per metterla in discussione e oggi vorrebbe approvarla con un blitz magari senza nemmeno discuterne».


Fausto Orsomarso consigliere regionale Fratelli d’Italia capogruppo gruppo Misto