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Mirabello - “Lo stato della sanità calabrese, come dimostrano tutti gli indicatori, è preoccupante e la fase che si sta attraversando richiede un'assunzione di responsabilità da parte della politica”. Senza mezze misure, chiaro diretto e conciso, l'onorevole Michele Mirabello, Presidente della terza commissione consiliare 'sanità, attività culturali e formative”, entra a pieno titolo sulla vera e propria emergenza che affligge i calabresi, condividendo in pieno l'iniziativa lanciata dal collega Carlo Guccione, in ordine alla necessità di portare in consiglio regionale la discussione sulla materia della sanità. “E' il momento di rivedere il piano di rientro partendo da una valutazione degli effetti non certo positivi – sottolinea Michele mirabello - che il medesimo atto in questi anni ha avuto sui livelli di assistenza e sulla complessiva organizzazione dell'offerta sanitaria. Sui territori cresce il disagio e la tardiva riorganizzazione della rete presenta molti punti di criticità sui quali va avviata una profonda riflessione”.
“Bisogna intervenire immediatamente ad iniziare dal superamento della gestione dell’emergenza - sottolinea l'on. Michele Mirabello - L’esigenza di riappropriarsi delle competenze in materia sanitaria, già richiamata da Carlo Guccione, deve partire necessariamente attraverso un confronto aprofondito e urgente in consiglio regionale, sede istituzionalmente deputata ad avviare le giuste iniziative per uscire dallo stato di criticità riappropiandosi proprio di quel ruolo istituzionale di primo attore nella programmazione dell’attività sanitaria. La nostra funzione e la nostra responsabilità neldeterminarci con azioni forti davanti ad uno stato “comatoso” della sanità regionale, dovrà diventare il nostro prioritario obiettivo ”.
Orlandino Greco -'Il 31 dicembre sono scaduti i termini operativi del piano di rientro del deficit sanitario della Regione Calabria. La totale inefficacia della gestione commissariale sul Piano di Rientro è sotto gli occhi di tutti, è indispensabile che il Consiglio regionale ne prenda atto e si determini con decisione chiedendo al Ministro della Salute la revisione del Piano di Rientro e la fine della fase commissariale.
Nel bilancio della nostra Regione la Sanità costituisce il 62% della spesa complessiva, si tratta di oltre 3 miliardi e 500 milioni di euro, la cui destinazione andrebbe razionalizzata con un occhio attento alle esigenze dei territori. Quando si parla di sanità si parla di servizi essenziali per i cittadini: è indispensabile un abbattimento degli sprechi, ma è inconcepibile che si taglino presidi sanitari e si riduca la qualità complessiva dei servizi. Paradossalmente la gestione commissariale non solo non ha consentito il superamento della fase emergenziale, ma ha accentuato, soprattutto in alcune aree della Calabria, la quantità dei disservizi. Bisogna tener conto, in tal senso, di quanto indicato lo scorso 27 aprile dal Consiglio di Stato che, nell’accogliere il ricorso del Comune di Trebisacce contro la chiusura dell’ospedale, evidenziava di fatto l’importanza dei presidi sanitari di frontiera. La chiusura di strutture come quelle di Trebisacce e Praia a Mare ha causato nel tempo un incremento della migrazione sanitaria dalla Calabria verso le regioni del centro-nord, dalla quale derivano inevitabili costi socio-economici di indubbia rilevanza che pesano come un macigno sulle nostre comunità.
Non si può più temporeggiare sul tema. Bene ha fatto il presidente Oliverio a scrivere al Ministro Lorenzin per fare il punto sui risultati degli interventi previsti dal Piano di Rientro. Ritengo, in questo quadro, che un Consiglio regionale aperto ai principali attori ed esperti del settore sia l’unico consesso all’interno del quale si possano fornire contributi risolutivi dell’emergenza in corso. L’auspicio è che il presidente del Consiglio Irto prenda atto delle sollecitazioni che arrivano da più parti dell’emiciclo di palazzo Campanella e convochi al più presto una seduta del Consiglio regionale ad hoc sulla Sanità, in particolare sulla revisione e rinegoziazione del Piano di Rientro.”