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Molti sindaci, infatti, hanno proceduto a spingere ricorsi al Tar contro il decreto firmato dal commissario Massimo Scura, così come si era stabilito nel momento più alto della protesta. Quello in cui il Consiglio regionale approvava un documento per chiedere il superamento del Commissariamento della sanità e i Cinque Stelle chiedevano ad Oliverio di procedere all’impugnazione in via amministrativa dei decreti.
Ebbene, con grandissimo stupore da parte di tutti, nei procedimenti avviati dai Comuni è accaduto che la Regione, tramite l’Avvocatura, si sia costituita al fianco delle posizioni del Commissario e contro i Comuni.
A tal punto è diventato renziano il governatore Oliverio? Si è chiesto più di qualcuno tra gli osservatori politici. Nel frattempo a palazzo Alemanni, il governatore ha perso la pazienza e ha chiesto ai suoi di provvedere a rimediare alla figuraccia. La pezza è stata peggio dl buco però. Una nota della Regione ha informato che le costituzioni era da considerarsi solo di natura “formale” e non di sostegno alle posizioni del Commissario.
Davanti alla nuova bufera mediatica, al governatore non è rimasto altro da fare che consumare un nuovo scontro, l’ennesimo della sua gestione, con al burocrazia regionale. Con proprio decreto Oliverio ha così proceduto alla nomina in via provvisoria e fino alla nomina del titolare, nuovo coordinatore reggente dell'Avvocatura regionale Gianclaudio Festa, avvocato dipendente della Regione.
La Regione, dunque, adesso tornerà al fianco dei sindaci e contro il commissario aspettando l’udienza del prossimo 28 settembre, cui ha rinviato il Tar che comunque non ha accolto la richiesta di sospensiva sul decreto 30 e rinviato alla fine dell’estate per affrontare la discussione nel merito.
La struttura commissariale, tramite i propri legali, ha tuttavia rappresentato che nei prossimi mesi lavorerà per apportare al decreto le modifiche già concordate al tavolo “Adduce”. E la speranza, dunque, è che su queste modifiche si possa arrivare ad un accordo interrompendo il contenzioso. Un lieto fine che potrebbe non essere così lontano se si considerano le ultime uscite di Mario Oliverio che sembra essersi avvicinato, insieme a tutto il suoi entourage, alle posizioni del premier Renzi. Premier che non ha certo lesinato la sua protezione nei confronti della struttura commissariale che, fin qui, ha retto la sanità calabrese.
E’ chiaro, però, che ai piani alti della Regione il chiarimento delle rispettive posizioni è appena cominciato. Lo scontro tra giunta e burocrazia regionale è ormai salito di livello e non è la prima volta che il governatore procede a verifiche e rotazione. Segno evidente che è proprio il rapporto tra governo e burocrazia che dovrà essere ripensato. E se non è possibile pensare che strutture burocratiche debbano essere asservite al potere politico, specie se si consumano scontri come quelli in campo sulla sanità, non è neanche possibile che giunta e dipartimenti procedano a compartimenti stagni, ignorando le rispettive posizioni e creando pericolosi blackout istituzionali.
Riccardo Tripepi