La sanità ritorna prepotentemente al centro dello scontro politico. Dopo la recente approvazione della riorganizzazione della rete ospedaliera ad opera della struttura commissariale che sovrintende alla realizzazione del Piano di rientro da deficit sanitario, il nuovo ospedale di Cosenza riaccende la scintilla delle polemiche tra il commissario alla Sanità, Massimo Scura e il governatore Mario Oliverio. Motivo del contendere, la realizzazione di un nuovo presidio sanitario a Cosenza in sostituzione dell’Annunziata, strutturalmente inadeguato ad ospitare un grande ospedale hub. Secondo il commissario l’ospedale di Cosenza è sì necessario “ma prima vanno reperite le risorse finanziarie” mentre Oliverio spinge forte sul pedale dell’acceleratore e si accinge a presentare lo studio di fattibilità per la nuova struttura.


Questo è solo l’ultimo episodio di un rapporto estremamente travagliato e teso tra il presidente della Regione e il commissario al Piano di rientro le cui strade si sono spesso incrociate polemicamente a causa della parziale sovrapposizione dei ruoli nelle attività di pianificazione e controllo della spesa sanitaria regionale.
A Cosenza, la fattibilità del nuovo ospedale è uno dei temi forti della campagna elettorale appena avviata. Lo scontro si è polarizzato tra chi vorrebbe una ristrutturazione radicale del plesso dell’Annunziata come l’ex sindaco Mario Occhiuto e una parte consistente del partito di Forza Italia e chi invece, come il Partito democratico, il PSE, il gruppo di Morrone, e l’Ncd, ritiene più conveniente e vantaggioso puntare sulla costruzione di un nuovo complesso ospedaliero moderno e tecnologicamente avanzato da costruirsi in un’area come quella di Vaglio Lise vicina alle grandi vie di comunicazione e dotata degli spazi necessari ad implementare i necessari servizi di complemento.
La costruzione del nuovo ospedale è condizionata alla reperibilità delle coperture finanziarie ed è chiaro che fin quando persisteranno frizioni e veti incrociati tra chi detiene le leve del comando della spesa sanitaria, l’ipotesi di realizzare un ospedale da 700 posti letto e centinaia di milioni di euro è pura utopia.

 

Angela Bruni