«A San Giovanni in Fiore, la città dell’Abate Gioacchino, la sanità non funziona ed il diritto alla salute continua ad essere compromesso». È quanto scrive in una nota l'associazione Donne e Diritti, guidata da Stefania Fratto, che annuncia l'avvio di un sit-in di protesta davanti l'ospedale cittadino per sabato prossimo 2 dicembre. Una sanità che dopo aver registrato una forte emergenza nella scorsa estate con la nascita di bambini avvenuti in ambulanza, in casa ed in un caso perfino sulle scale di un appartamento continua a vivere pesanti problematiche, che diventano ancora più preoccupanti con l'avvicinarsi della stagione invernale.

Leggi anche

«Sono tanti i servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, che da tempo languono in uno stato di inefficienza e su cui rivendichiamo la massima attenzione di tutti i livelli Istituzionali finora assenti, distratti, disimpegnati. Nel lungo elenco degli interventi necessari per ristabilire un minimo segno - continua Donne e Diritti - di reale inversione di marcia ricordiamo per l’ennesima volta: serve la Casa della maternità, o almeno l’attivazione del punto nascita; è indispensabile ed urgente potenziare l’organico strutturale dei medici ospedalieri con unità in medicina e chirurgia; sono necessari un pediatra e un ortopedico al pronto soccorso; cardiologo e gastroenterologo nel reparto di medicina. Serve far funzionare con i medici competenti le attrezzature medicali e diagnostiche presenti nell’Ospedale e non utilizzate con danno sanitario e grande spreco finanziario».

Leggi anche

L'associazione sangiovannese da anni impegnata in una lotta per il miglioramento della sanità sul territorio, infine, auspica «che davvero la lezione ed il grande messaggio storico, teologico e dottrinale dell’Abate Gioacchino, sia preso in considerazione, oltre ogni forma consumistica, per ricavarne i dovuti insegnamenti che possano aiutarci a costruire 'un mondo più giusto' come da lui profetizzato»