Un altro anno di proroga unitamente ai contratti di lavoro flessibili per il personale Agenas e la decadenza dei commissari straordinari delle aziende in caso di mancata conferma entro sessanta giorni. Era stato così confezionato il prolungamento - per ulteriori 12 mesi - della legislazione speciale per la sanità calabrese in imminente scadenza il prossimo 8 di maggio.

Le bozze di decreto

Inizialmente inserito nella bozza di decreto legge circolante nella notte del 30 aprile, è stato poi depennato la mattina successiva prima dell’inizio del Consiglio dei Ministri, appositamente convocato per approvare il decreto Lavoro ma privo dell’attesa proroga al decreto Calabria. Nell’ultima versione – quella dell’1 maggio – ogni riferimento ai temi sanitari viene espunta.

L'articolo scomparso

Con un tratto di penna rossa sparisce l’intero articolato che nella precedente bozza (del 30 aprile) figurava all’articolo 39 del decreto legge Lavoro con il titolo: «Proroga di misure in materia sanitaria». In sintesi, l’ipotesi era quella di procedere ad una ulteriore proroga del decreto Calabria per altri 12 mesi, producendo effetti anche sul personale reclutato da Agenas per fornire supporto tecnico e amministrativo «limitatamente alle unità con contratto di lavoro flessibile alla data di entrata in vigore del decreto».

I commissari straordinari

Il comma 2 era, invece, dedicato ai commissari straordinari che «decadono ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto», mantenendo così la formulazione già in vigore per effetto della precedente proroga avvenuta lo scorso novembre ma in imminente scadenza.

Il tempo stringe

Il tempo stringe. Restano, infatti, pochi giorni utili prima dell’8 di maggio, data in cui decadranno automaticamente gli otto commissari straordinari nominati ai vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi, alcuni dei quali non presenti nell’elenco nazionale di idonei a ricoprire l'incarico di direttore generale degli enti del servizio sanitario.

Approvazione dei bilanci

È questo il principale ostacolo. Circostanza confermata di recente anche dallo stesso presidente delle Regione e commissario ad acta,  Roberto Occhiuto, il quale ha espresso la necessità di ottenere una nuova proroga per garantire stabilità nella governance delle aziende almeno fino all’approvazione dei bilanci consuntivi. Una partita che si lega a filo doppio a quella della ricognizione del debito sanitario, che dovrebbe essere parzialmente conclusa il 30 di giugno con la validazione di almeno il 75% dei crediti  reclamati dai fornitori.

Nuovo tentativo

Un nuovo tentativo potrebbe avvenire già nei prossimi giorni, quando dovrebbe essere calendarizzata una nuova seduta del Consiglio dei Ministri. Probabilmente l’ultima data utile prima della scadenza.