Maggio 2022. Il verdetto è implacabile e mi viene annunciato da mio marito, messaggero di sciagure.

È scazzato ma non lo darebbe mai a vedere. È pure irritato con me solo perché lo costringo a interminabili chiamate al cup (io perdo la pazienza dopo 3 minuti).

 

È ancora lì dopo un'ora e più di telefonate, attese, passaggi di chiamate. Non demorde, stoicamente resiste ma le  orecchie fumano da un pezzo. E sbuffa. Devo prenotare una risonanza magnetica "specifica" (con ricetta rossa prescritta da super specialista consultato, anche qui, dopo lunghissima attesa). La vocina calma, educata e composta al telefono ci assicura: «È l'unica data disponibile».

 

Calabria e Lombardia, mai così vicine

Fantastico. Eppure sono in Lombardia non nella primordiale Calabria. La sanità viene presentata come smart, efficiente, impeccabile. Strutture all'avanguardia e reparti tirati a lucido popolati da luminari dai corposi curricula.

 

Ma la data è quella. Maggio 2022, né un giorno in più, né un giorno in meno. Un destino di lentezze e disorganizzazione m'accompagna mentre le distanze tra le due regioni s'accorciano. Mai, quanto da me sperimentato fino a qualche anno addietro nella mia ridente terra, trovò così  facili parallelismi nella rigida Padania.  Mesi di attese per le visite più disparate? Signori, qui parliamo di 28 mesi. Il Grana Padano impiega meno tempo per la stagionatura...

 

Alla ricerca di cliniche private

Maggio 2022. Più di due anni. Troppo tardi. Come nei migliori quiz televisivi, declino l'offerta e vado avanti. Dovrò cercare una soluzione non troppo onerosa e soprattutto che non preveda la vendita di un rene al mercato nero. Al momento, in effetti, non l'ho trovata. Ma sono speranzosa. Da qualche parte, lì fuori, c’è una clinica privata che m'aspetta. Se baciata dalla buona sorte, anche convenzionata con il servizio sanitario nazionale. Domani è un altro giorno. Ore di folle ricerca ci attendono. Potrei anche tentare una sorta di emigrazione sanitaria al contrario: tornare in Calabria per la risonanza. Non si sa mai. Magari sono più veloci. 

Mi risuonano in mente le perle di saggezza di mio nonno: «Non c'è nenti i fari. Adduvi vai vai, u mari è acqua». Per i meno avvezzi al linguaggio bucolico può tradursi con un «Tutto il mondo è paese».  

 

P.s. Il commento vuole essere una riflessione semiseria su fatti realmente accaduti. Ahimè.

P.p.s. Tengo a precisare che nessun operatore cup è stato maltrattato durante la telefonata.

 

Giusy D'Angelo