Operazioni sulle gestanti eseguite in modo totalmente maldestro che hanno portato a danni ai neonati e alle donne e che poi, per non incorrere in conseguenze legali per colpa medica, i professionisti del nosocomio reggino coprivano con falsi sulle cartelle cliniche. Questa almeno è l'accusa dalla quale dovranno difendersi in giudizio gli imputati.
La circostanza più grave che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare è quella accaduta nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2010. La sorella di uno dei medici del reparto, Alessandro Tripodi, sta male e viene ricoverata. È al quarto mese di una gravidanza travagliata. Alla quarantenne e al marito i medici riferiscono che sarà estremamente difficile, a causa di una grave carenza di liquido amniotico, che la gravidanza arrivi alla fine e che, anche qualora andasse bene, il rischio di patologie cromosomiche nel bambino è molto alto. I genitori però non se la sentono, vogliono andare avanti con la gravidanza. Il padre, è particolarmente deciso. È a questo punto che, secondo gli inquirenti, Alessandro Tripodi ordina al telefono al dottor Filippo Luigi Saccà di provocare l'aborto.

TRIPODI: pronto
SACCA': ehi dimmi
TRIPODI: niente eh, volevo sapere se avevi visto mia sorella
SACCA': no, no, tua sorella no
TRIPODI: no, perché ha cominciato a dare i numeri
SACCA': ma sì, ti ho detto, .. incle
TRIPODI: ha cominciato a dare i numeri perché quella cretina di M. (un'ostetrica, ndr), se ne è andata gli ha fatto un ecografia e gli ha detto che si sta riformando il liquido
SACCA': no, va bene
TRIPODI: "malanova mi avi .....ehm
SACCA': che cazzo vanno, ma perché gli sentono il battito, ehm, vanno gli sentono il battito con l'ecografo, eh
TRIPODI: questa cretina,.. deficiente ..va bò
SACCA': va bò ora la vedo io,via, va bò
TRIPODI: fagliela tragica, hai capito?
SACCA': certo, ma scherzi, ma non esiste
TRIPODI: vedi...., c'è un distacco, vedi...

 

Poco dopo, è Saccà a telefonare a Tripodi per comunicargli l'esito della visita

TRIPODI: pronto?
SACCA': ohu
TRIPODI: ehi, filippo
SACCA': allora, l'ho vista!
TRIPODI: eh,
SACCA': Sandro, non ha un goccio di liquido, un feto accartocciato .. ovviamente hai ragione.. tuo cognato ancora si arrampicano sugli specchi, tua sorella giustamente è abbindolata, Vadalà mi ha detto che a 14 set..gli ho detto io, guarda, allora, è inutile che parliamo ... la strategia è questa,perché effettivamente si deve parlare poco e fare, domani mattina la portiamo di là senza far vedere un cazzo, va bene, gli metto il CERVIDIL glielo metto io mentre la visito, mi dici tu stesso visitala tu, mentre facciamo l'ecografia, dici vedila tu, io la vedo senza dire un cazzo gli metto sto CERVIDIL e gli diciamo che gli sospendiamo completamente le flebo, va bene... e gli diciamo che và da sola, va bene?
TRIPODI: uhm
SACCA': però gli ho detto io uhmm.. certo noi non è che possiamo.. perché questi chiaramente non accetta ... sopratutto tuo cognato giustamente dice ma perché lo dobbiamo... ammazzare. Va bene? E' inutile spiegargli perché non ce la fa perché gli ho detto.. guarda non è questione.. è solo rallentare l'evento, non è che... perché questa non è una gravidanza che può arrivare alla fine
TRIPODI: uhm
SACCA': non solo, con il rischio pure infettivo, dice: (riferito al cognato di Tripodi) va be', ma se non c'è il rischio infettivo però io. Allora a questo punto io gli ho detto: va bene domani mattina la vediamo con Sandro (Alessandro TRIPODI), se c'ha un poco di dilatazione e mi sembra di vederla, gli ho detto, comunque la vedo domani mattina con Sandro
TRIPODI: uhm
SACCA': gli sospendiamo la flebo, così quanto meno gli togliamo la flebo e gli mettiamo il CERVIDIL
TRIPODI: uhm
SACCA': quando comincerà, chiaramente gli ho detto poi se ovviamente comincia a dilatare 2/3 centimetri a quel punto la aiutiamo è inutile che poi stiamo qui a guardare.
TRIPODI: si
SACCA': quindi, quando lei comincerà ad avere contrazioni, contrazioni, contrazioni per 2/3 ore ... dice niente,non c'è niente stai abortendo e allora ti dobbiamo aiutare e allora la aiutiamo e la rendiamo partecipe del fatto che le mettiamo il CERVIDIL, capito?
TRIPODI: si, si,si
SACCA': e cosi togliamo ...perchè fra poco "to soru a cogghi cu coppu" (tua sorella la raccogli con il cucchiaino)
TRIPODI: no, ma poi il discorso è un altro, c'è quel cretino ...che si mette sempre davanti
SACCA': no ma qua ci sono tante situazioni che poi chi gli dice una cosa chi gliene dice un'altra
TRIPODI: si,no ma dobbiamo vedere come fare perché questo qui si mette sempre davanti, hai capito?
SACCA': no ma io domani mattina, domani mattina quando tu ehm.. io vengo già con l'ovulo dentro il guanto quando ...
TRIPODI: eh va bò
SACCA': è chiaro, non è che lo scarto quando....io vado di là mentre tu stai facendo l'ecografia eccetera, in un momento che lui non vede un cazzo,
TRIPODI: va bò
SACCA': quando la visito, ho l'ovulo dentro il guanto e me la vedo io
TRIPODI: va bò, restiamo così
SACCA': mi dici tu stesso di visitarla io
TRIPODI: uhm, va bene
SACCA': io mi allontano un attimo, quando torno ho già l'ovulo dentro la mano, e via
TRIPODI: va bene, restiamo cos;
SACCA': così gli sospendiamo la terapia, quando lei si vedrà con le contrazioni, la rivisito.. la rivisiti tu o la rivisito io e gli diciamo niente, purtroppo stai dilatando, è inutile che.., va bene
TRIPODI: va bò, restiamo così ci vediamo domani
SACCA': perchè sennò qui veramente a "facimu a missa cantata"
TRIPODI: va bò, ci vediamo domani
SACCA': ciao Sandro, ciao


Insomma tra i due medici vi sarebbe stato un accordo per somministrare di nascosto alla donna il Cervidil, un medicinale che dilata la cervice e induce contrazioni che, in un caso come quello della quarantenne, possono provocare l'aborto. Il patto va avanti ed emerge da una successiva telefonata con la dottoressa Daniela Manuzio, secondo il giudice coinvolta nel disegno del dottor Tripodi di far abortire la sorella a sua insaputa. La gravidanza, in effetti, risulta interrotta ed è lo stesso Tripodi ad avvertire il padre e il collega Saccà che nel frattempo ha terminato il turno. È lui a giustificare il gesto dicendo "Tanto fra 10 giorni abortiva lo stesso".
Sul foglio di dimissioni della donna, il fatto verrà classificato come aborto spontaneo.

Ma sono molti altri i casi di malasanità: in numerose circostanze i medici del reparto avrebbero dimostrato incompetenza, eseguendo malamente operazioni chirurgiche sulle partorienti e provocando danni sia alle donne che ai bambini. Ogni volta però, secondo la ricostruzione dell'ordinanza, sarebbe scattato il sistema di silenzio e di mutua collaborazione per truccare le cartelle cliniche e i documenti di dimissione, al fine di insabbiare le eventuali colpe dei sanitari.