In giornata è atteso l'atto ministeriale che dovrebbe consentire da subito la somministrazione agli anziani e ai fragili. Ma la platea potrebbe essere ampliata senza attendere l’autunno. Per il vaccino specifico contro Omicron 5 bisognerà comunque aspettare novembre, salvo l’arrivo di nuove varianti
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«L'Ecdc e l'Ema hanno aperto alla somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni. Già nella giornata di oggi adegueremo le nostre linee guida, circolari e indicazioni a questa determinazione. Apriremo immediatamente sui nostri territori la somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni». Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Guai a pensare - ha avvertito il ministro - che la battaglia contro il Covid sia vinta, è ancora in corso e dobbiamo tenere un livello di attenzione e di prudenza».
«Non c'è tempo da perdere» sulla nuova campagna di vaccinazione per gli over 60 e le persone vulnerabili». Lo dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, dopo le nuove raccomandazioni di Ecdc ed Ema. «Invito gli Stati membri – ha continuato - a lanciare immediatamente un secondo richiamo per tutte le persone di età superiore ai 60 anni e per tutte le persone vulnerabili, ed esorto tutti coloro che hanno diritto a farsi avanti e farsi vaccinare. È così che proteggiamo noi stessi, i nostri cari e le nostre popolazioni vulnerabili».
Fin qui, tutto sommato, nulla di nuovo: ormai la tendenza è chiara da qualche giorno. La vera novità la riporta il quotidiano La Stampa, secondo il quale, nella circolare che il ministro Speranza emanerà nella giornata di oggi, per consentire l’avvio della somministrazione della quarta dose agli over 60, ci saranno anche indicazioni relative a chi ha meno di 60 anni, prevedendo la possibilità del nuovo booster anche «per i guariti e i vaccinati con la terza dose da più di 120 giorni».
«Stesso arco di tempo - si legge ancora su La Stampa - servirà per ottenere poi in autunno i vaccini aggiornati. E qui le cose si complicano, perché dalle indiscrezioni che girano tanto nel palazzo delle Salute a Roma che in quello dell'Ema ad Amsterdam, di antidoti resettati su Omicron ne avremo due diversi, sia per il ceppo virale sul quale sono costruiti che per i tempi di distribuzione sul mercato. Moderna lancerebbe infatti a settembre il suo vaccino bivalente, costruito sul ceppo originario di Wuhan e quello di Omicron 1. Un prodotto che avrebbe un'efficacia di circa il 50% nel proteggere dal contagio e di poco meno dell'80% dalla malattia grave. Pfizer punterebbe invece direttamente sul vaccino aggiornato su Omicron 5, che arriverebbe però a novembre. Con l'incognita che altre e più contagiose varianti, come l'indiana Ba.2.75, prendano il posto di Ba.5, rimescolando di nuovo tutte le carte. Resta il fatto che chi farà subito la quarta dose potrà poi richiedere il vaccino aggiornato non prima di metà novembre. Avendo a quel punto a disposizione quello tarato su Omicron 5».