«Si continuano a registrare gravi e non più giustificabili ritardi nei lavori di completamente del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Cosentino a Cariati». È quanto afferma il consigliere regionale Davide Tavernise, intervenuto sull’argomento con una nota stampa. «Quello che dovrebbe essere il punto di riferimento cruciale per la salute e il benessere della comunità del basso Ionio cosentino – fa presente - si ritrova ad essere un cantiere infinito. Una situazione di stallo che ormai va avanti da mesi, alla stregua dei proclami portati avanti dal presidente Occhiuto e dai rappresentanti territoriali, oramai impegnati in prima persona in campagna elettorale e quindi impossibilitati a onorare il mandato degli elettori».

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L’esponente del Movimento 5 stelle evidenzia: «Tali proclami si riferivano ad un’opera da consegnare a settembre 2023, poi a dicembre 2023, e ora a maggio 2024 da più di 20 giorni il cantiere è addirittura fermo. Il diritto alla salute – scandisce - è un principio fondamentale in una società civile, eppure, nell'anno corrente, la comunità servita dall'ospedale Vittorio Cosentino si trova ad affrontare una sfida significativa. È innegabile che la salute e il benessere dei cittadini siano intrinsecamente legati all'accesso a strutture sanitarie efficienti e funzionanti. Tuttavia, la realtà attuale racconta una storia diversa».

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Il consigliere regionale quindi rimarca: «Per oltre venti giorni, il cantiere per la costruzione del nuovo Pronto soccorso è rimasto fermo. Questo non è un evento isolato; i lavori stanno procedendo a "singhiozzo" da mesi, ignorando il diritto dei cittadini alla salute e alla cura. La situazione è resa ancora più sconcertante dal silenzio e dal menefreghismo delle autorità.

L'ospedale Vittorio Cosentino dovrebbe essere un faro di speranza e assistenza per la comunità locale. Invece, i cittadini si trovano a fare i conti con una situazione che mette in dubbio la loro sicurezza e il loro benessere. L'avvicinarsi dell'estate – chiosa Tavernise - rende la situazione ancora più critica ed esplosiva, poiché le necessità sanitarie potrebbero aumentare e il territorio è ancora privo di una struttura di pronto soccorso adeguata».