«Il confine tra pressioni e approfondimenti può essere sempre sottile, nell'amministrazione pubblica. Mi auguro che la magistratura catanzarese e cosentina faccia luce sino in fondo sul recente caso dell'assegnazione a privati di nuovi posti letto, poi revocati dal dg dell'Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, cui i commissari alla sanità regionale, Massimo Scura e Andrea Urbani, hanno da poco chiesto urgenti chiarimenti specifici, pur riconoscendo che non vale più un tubo il loro decreto che recepiva quell'assegnazione».

 

Lo afferma in una nota la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «Si tratta di una questione nel complesso molto grave, con pesanti interessi e appetiti insieme a volgari strumentalizzazioni e a menzogne della peggiore specie. Compito delle istituzioni è il controllo obiettivo sull'utilizzo delle risorse pubbliche, specie nel delicatissimo settore della sanità, che in Calabria è gestito in modo opaco, tra contraddizioni, abusi e coperture».

 

«Ancora una volta – incalza la parlamentare M5s – la magistratura dovrà supplire alla costante latitanza dei ministeri vigilanti, chiusi nelle loro fortezze romane e troppo impegnati a mantenere equilibri politici, invece che a vedere, seguire e intervenire d'urgenza. Qui parliamo di milioni pubblici che in ultimo dovrebbero andare a strutture private, ma senza un iter chiaro, intelligibile e trasparente, come pure senza una connessione riconoscibile tra Asp di Cosenza e strutture commissariale e dipartimentale».

 

«Su questa storia – conclude Nesci – c'è stato un tentativo di delegittimarmi, costruito in modo goffo, lontano dai fatti e con l'obiettivo di spaventarmi, impressionarmi e costringermi ad arretrare. Chiunque voglia intimorirmi sappia che io non ho paura di niente e nessuno, perché agisco soltanto se documentata e rispondo unicamente alla mia coscienza di giovane indignata, stanca di un sistema marcio, sporco e puzzolente».