Il presidente del Consiglio comunale di Cosenza all'attacco: «Come si poteva pensare di renderlo operativo senza il preventivo parere dei competenti uffici ministeriali? Ora pensa di utilizzare il danno da lui causato a suo vantaggio: questa è oscenità politica»
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«Ci mancava, solo, quest’ultima chicca e, adesso, il puzzle della bancarotta è completo. Il piano della riorganizzazione della rete ospedaliera è una farsa. È carta straccia, anzi è carta igienica. E a confessarlo – incredibile a dirsi e a credersi – è lo stesso presidente Occhiuto, nella sua espressa qualità di commissario ad acta». Giuseppe Mazzuca, esponente del Pd e presidente del Consiglio comunale di Cosenza, non le manda a dire.
Nell’occhio del ciclone, ancora una volta, è finita la gestione della sanità calabrese. «Ora, da che mondo e mondo, errare humanum est, perseverare autem diabolicum – dichiara Mazzuca –. E, qui, siamo, per davvero, alla diabolicità. Si è contrabbandato, con ostentata iattanza, come una delle sette meraviglie, un piano, che alla resa dei conti, si è trasformato in un verecondo harakiri politico. Che certifica, definitivamente, la scellerata irresponsabilità di un ceto politico, con Occhiuto in testa, pervaso da un farneticante delirio di onnipotenza. Ma come si poteva pensare, nella situazione data, di poter rendere operativo il piano di riordino della rete ospedaliera, senza il preventivo parere dei competenti uffici ministeriali?».
«O, forse Occhiuto – continua – vagheggia di essere il ras assoluto e incontrastato della sanità calabrese? Probabilmente, il nostro si è autoconvinto di esserlo! Il che è una catastrofe! Perché significa, innanzitutto, sul piano della legalità, lo sfregio di ogni regola. Sul piano dell’agibilità democratica interpreta una dissoluta anarchia padronale e dittatoriale. Sul piano del diritto alla salute inocula un fragoroso corto circuito incendiario, negando, con nefanda pervicacia, l’esigibilità di quel diritto: senza il piano della rete ospedaliera, intere comunità continuano a restare senza alcun presidio sanitario. Il che è intollerabile».
«Ma c’è un dato, ancora, più perverso – conclude Mazzuca – e che, nel frattempo, non è stato adeguatamente valorizzato. Che fa l’Occhiuto? Fa esattamente questo: utilizza l’inefficacia del piano, causata, esclusivamente, da lui stesso, come argomento principe per opporsi e resistere al ricorso, proposto dal Comitato per la tutela del diritto alla salute. Cioè a dire, non solo ha un prodotto un piano farlocco, ma, addirittura, la furfanteria del piano, della quale egli è unico autore, la utilizza pro domo sua. Questa si chiama oscenità politica. Non aggiungo altro. Occhiuto, abbia la decenza di rassegnare le dimissioni dall’incarico di commissario ad acta».