La Regione ha affidato all'Azienda sanitaria del capoluogo la gestione della procedura in forma aggregata ma ad oggi ha richiesto solo una ricognizione dei posti da mettere a concorso. Intanto i presidi ospedalieri sono ormai allo stremo (ASCOLTA L'AUDIO)
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Celerità. È questo il sostantivo impiegato più volte – in comunicati e documenti ufficiali – per descrivere le procedure di reclutamento di personale che la Regione ha deciso di avviare in forma aggregata poco più di due mesi fa, e su insistente richiesta di Roma.
Concorsi medici in forma aggregata
Concorsi a tempo indeterminato e con procedure in forma aggregata per provare a invertire la fuga dei camici bianchi, soprattutto, dall’area dell’emergenza urgenza che in Calabria ha raggiunto vette drammatiche e a cui per ora si è risposto unicamente attraverso l’arruolamento dei medici cubani. Una soluzione tampone per il presidente della Regione e commissario ad acta Roberto Occhiuto, a cui affiancare una strategia strutturale individuata nei più tradizionali concorsi pubblici.
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«Celerità nei concorsi»
Anche in Calabria si è così deciso di inaugurare la stagione delle procedure in forma aggregata per garantire «la più ampia partecipazione e la celerità nello svolgimento dei concorsi». Così recita il comunicato diramato il 22 dicembre scorso dal dipartimento Tutela della Salute a resoconto del vertice avuto due giorni prima con i commissari straordinari durante il quale si è deciso di procedere rapidamente verso l’indizione del primo concorso volto al reclutamento di personale per l’area dell’emergenza urgenza.
Azienda capofila
Appositamente allo scopo di velocizzare l’iter si è saltata a piè pari Azienda Zero, affidando direttamente all’Asp di Catanzaro il ruolo di capofila con il compito di bandire il concorso per tutti gli enti del servizio sanitario calabrese. Una procedura unica, più snella, più trasparente e senza l’inconveniente di ritrovarsi poi una infinita moltiplicazione di graduatorie tutte valide e da cui le aziende attingono a piacimento.
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Medici Calabria, si attende ancora il bando
A gennaio, quindi, arriva la benedizione. L’Asp di Catanzaro investita dell’incarico di ente capofila con il decreto commissariale che dispone l’ufficiale «avvio delle procedure concorsuali in forma aggregata per l’area dell’emergenza urgenza extra ospedaliera ed intraospedaliera» a cui però ancora oggi non ha fatto concretamente seguito alcun bando di concorso. Intanto, sono trascorsi due mesi e due giorni dalla data dell’annunciazione.
Solo il 6 di febbraio effettivamente l’Asp di Catanzaro ha iniziato ad oliare gli ingranaggi, quasi un mese dopo aver ottenuto la delega da parte della Regione. Dalla sede amministrativa di via Vinicio Cortese sono, infatti, partite le prime comunicazioni trasmesse a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi per chiedere «una organica ricognizione dei posti da mettere a concorso». Ovvero, una verifica dei fabbisogni di personale da comunicare «con ogni possibile sollecitudine così da poter avviare quanto prima le relative procedure».
Il dramma nelle corsie
Nel frattempo, l’Asp di Vibo Valentia – dopo aver appaltato i turni di pronto soccorso ad una coop privata – annuncia l’imminente reclutamento di dieci medici cubani e all’ospedale di Locri quelli già in corsia non sono più sufficienti dal momento che a breve altri camici bianchi, che operano anche nell’area dell’emergenza urgenza, andranno a breve in pensione.