È più di una doccia fredda: è quello che nessuno, dopo due giorni di trattative, si aspettava. Dopo i sit-in, le proteste, l’indignazione generale e le polemiche per il mancato rinnovo di 45 sanitari in servizio all’Ospedale di Vibo Valentia (suddivisi tra infermieri e Oss), questa mattina dopo l’incontro con il prefetto la vicenda pareva essersi risolta con una salomonica proposta di rinnovo bimestrale, che aveva tutta l’aria di una soluzione per prendere tempo in attesa di una soluzione più strutturale. Invece, in serata, è arrivata la doccia fredda: non ci sarà nessuna proroga generale, ma soltanto 17 lavoratori saranno prorogati. Tutti gli altri, dal primo gennaio, non avranno più un contratto di lavoro con l’Asp di Valentia.

Una vera e propria frittata, che tra l’altro coinvolge proprio quella parte di lavoratori più esperta: la decisione della triade commissariale, in carica all’Asp di Vibo dopo lo scioglimento da parte del Ministero dell’Interno, lascia davvero interdetti. Restano a casa tutti i lavoratori che avrebbero diritto alla stabilizzazione (paradossalmente, proprio il personale più esperto, che in alcuni casi ha accumulato anche 45 mesi di servizio quando ne basterebbero 18 per essere stabilizzati), mentre i non aventi diritto alla stabilizzazione lavoreranno fino a fine febbraio.

«Una vera e propria vergogna, sulla pelle dei lavoratori, una situazione paradossale che ha molti padri e tantissimi colpevoli – spiega Vittorio Sacco dell’Usb che ha annunciato di avere già convocato una riunione con i lavoratori precari per giorno 2 gennaio – avevamo previsto che sarebbe successo proprio questo. Le colpe sono tante: della Regione Calabria, che ha scritto nero su bianco che presso l’Ospedale di Vibo Valentia ci sono degli esuberi (e sfido chiunque a trovarli in quel presidio), dell’ex commissario Battistini che non ha voluto stabilizzare i lavoratori quando ne ha avuto la possibilità e dell’attuale triade commissariale, che con una soluzione inspiegabile e nascondendosi dietro dei cavilli ha lasciato a casa lavoratori fondamentali per il sistema sanitario pubblico, mettendo a rischio la sopravvivenza dei reparti stessi che si troveranno nell’impossibilità di garantire i turni proprio nei giorni di festa».

La nota dei sindacati: «Una vergogna tutta vibonese»

Una durissima nota è stata diffusa dalle organizzazioni sindacali dopo la pubblicazione della proroga di due mesi per soli 17 infermieri: “Dopo due giorni di trattative – scrivono nella nota Cgil, Cisl, Uil, Nursing Up, Fials e Nursind - incontri, manifestazioni e sit-in, quasi tutti gli infermieri e gli Oss dell’Asp di Vibo si sentono beffati e umiliati. Con una fredda nota a firma della Dirigente del Servizio Risorse Umane sono stati comunicati i nomi dei lavoratori che beneficeranno della seppur breve proroga di due mesi. I numeri sono impietosi: quattro OSS su 15 e 13 Infermieri su 25. Tutti gli altri, da domani rimarranno a casa, senza lavoro. Cosa sia successo non si riesce a capire. La nota non chiarisce quali criteri siano stati adottati per selezionare i “fortunati” e lasciare fuori tutti gli altri. Una vergogna tutta vibonese, vengono mandati a casa senza neanche una spiegazione i famosi “eroi del Covid” che hanno lavorato per 40 mesi e senza nemmeno pensare minimamente agli effetti di questa scelta e ai disservizi che seguiranno soprattutto nell’area emergenza fortemente decimata e al penitenziario visto che anche li vi è personale che ha oltre 36 mesi di servizio e non verrà rinnovato stante le decisioni intraprese».

A Vibo Valentia questa mattina è andata in scena una nuova protesta dei lavoratori della sanità assunti nel periodo del Covid i quali, soltanto ieri, avevano appreso che i contratti in scadenza oggi non sarebbero stati rinnovati

«Le organizzazioni sindacali – prosegue la nota - che in questi due giorni hanno dato il massimo per sostenere i lavoratori nella loro battaglia per la difesa del posto di lavoro, si dicono sconcertate e sbalordite dalla decisione assunta dall’Asp. Soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate questa mattina dagli esponenti politici presenti al sit-in che dopo aver incontrato uno dei Commissari, all’uscita dalla sede dell’Asp, davanti alle telecamere avevano tranquillizzato i lavoratori sul risultato ottenuto e cioè la garanzia del rinnovo per tutti. A questo punto, non appena possibile, tutti insieme continueremo la lotta al fianco dei lavoratori. Chiederemo un confronto urgente per capire le motivazioni che hanno portato a questa decisione. Poi investiremo della questione l’Asp e la Regione allo scopo di raggiungere un obiettivo molto più importante del semplice rinnovo e che è stato sempre invocato: la stabilizzazione dei lavoratori precari, così come è già avvenuto in tutte le Asp e Aziende Ospedaliere della Calabria. Ormai non c’è più tempo da perdere”.